[01/12/2010] News toscana

Sentito in commissione Controllo del Consiglio regionale l'Ente parco delle Alpi Apuane: per ora non si "taglia"

FIRENZE. La commissione Controllo del Consiglio regionale presieduta da Paolo Marcheschi (Pdl), chiamata a presentare in Aula una relazione sugli enti dipendenti della Regione Toscana, ha "vivisezionato" l'attività gestionale dell'ente parco delle Alpi Apuane.

Il parco costituito da un ampio territorio prevalentemente montuoso che si estende per oltre 220 chilometri quadrati in una zona fra Garfagnana, Versilia e Lunigiana, è il più antico della Regione essendo stato istituito nel 1985. L'Ente parco dal punto di vista della pianta organica è il più piccolo, con appena 23 posti coperti su un totale di 29 disponibili.

Il direttore, Antonio Bartaletti ha ripercorso le finalità e gli obiettivi dell'Ente: persegue il miglioramento delle condizioni di vita delle comunità locali, la tutela dei valori naturalistici e paesaggistici della zona, il restauro dell'ambiente naturale e storico, il recupero dell'ecosistema se alterato dall'utilizzo sociale, nonché la realizzazione di un equilibrato rapporto fra attività economiche e conservazione naturalistica. Tutto ciò attraverso una gestione unitaria e cercando il coinvolgimento delle comunità interessate. Bartaletti ha poi informato che l'Ente parco ha tre sedi operative più la sede legale. In tutto, quattro sedi dislocate a Massa, Seravezza, Castelnuovo, e Stazzema, che ai consiglieri regionali sono sembrate numericamente eccessive per una realtà, strutturalmente ed organizzativamente, di piccole dimensioni.

«Nonostante il numero ridotto del personale, le tre sedi si rendono necessarie in quanto la varietà e l'asperità del territorio, oltre alla rilevante estensione, determinano la necessità di avere una struttura operativa dislocata su più centri per favorire il coinvolgimento delle popolazioni delle varie vallate» ha risposto Bartaletti. Il responsabile degli Affari contabili e del personale del Parco, Marco Comparini, ha invece sottolineato che il 90 per cento del bilancio riguarda la cosiddetta "spesa storica", ovvero le spese per il funzionamento reale del Parco comprese quelle per il personale dipendente, aggiungendo che, pertanto, si tratta di una spesa complessiva non comprimibile.

Su questo punto Bartaletti ha precisato: «se si applicassero alla lettera le disposizioni della Finanziaria regionale 2011, che prevedono riduzioni di spese per il personale, si dovrebbe arrivare al licenziamento di qualche dipendente, dal momento che l'Ente parco delle Apuane non ha all'attivo collaborazioni esterne o consulenze». Un punto, questo, che però a detta anche dei consiglieri, nel contesto specifico, risulta impraticabile. Quindi sulle Apuane non si "taglia". Avanti un altro.

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