[01/12/2010] News
ROMA. Il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Vasco Errani, ha convocato per domattina una seduta straordinaria della Conferenza con all'ordine del giorno "Valutazione degli incontri che si sono svolti con il Governo in merito al decreto rifiuti e alla manovra economica: posizioni da assumere".
Evidentemente qualcosa non funziona, dopo i distinguo e le ritrosie e il niet di regioni "padane" come il Veneto per la messa a disposizione di discariche nelle altre regioni per i rifiuti campani.
Eppure solo due giorni fa un comunicato della Conferenza delle Regioni annunciava: «Governo e Regioni lavorano nel segno della leale collaborazione istituzionale per superare la fase dell'emergenza rifiuti in Campania. E' stato raggiunto infatti un accordo nel corso dell'incontro del 29 novembre al ministero per i rapporti con le regioni. Così è stata definita la disponibilità all'apertura dei tavoli tecnici per riuscire a smaltire 600 tonnellate di rifiuti al giorno per 3 mesi nelle Regioni italiane» Ed Errani e il ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, avevano spiegato che «Ci sarà un tavolo tecnico nelle prossime ore per verificare le condizioni e le quantità che ogni Regione potrà smaltire».
Il tavolo si è subito rivelato zoppo di diverse delle molte gambe che dovevano sostenerlo e rimane ancora inevasa la richiesta di Errani che sottolineava che le Regioni ritengono «Indispensabile la dichiarazione dello stato di emergenza per dare una risposta strutturale e definitiva alla questione' e ribadisce che l'emergenza rifiuti in Campania riguarda tutta l'Italia, riguarda l'immagine che il nostro Paese ha all'estero».
Lo spirito padano, con lo strano federalismo dei ricchi che non si assumono le responsabilità dell'inquinamento (sembra di essere a Cancun, invece che a Roma), ha reso vecchie dopo poche minuti che erano state dette le assicurazioni di Errani: «Ogni Regione darà una mano nell'ambito di uno sforzo chiesto a tutte le istituzioni. Ci vorranno le massime garanzie sulla qualità dei rifiuti e il loro smaltimento oltre al loro controllo sia in partenza che in arrivo negli impianti. Tutte le Regioni faranno uno sforzo lo ha chiesto il Governo all'unanimità». Ma la risposta positiva, non è stata unanime.