[29/11/2010] News

Torna Pendolaria: e i problemi del trasporto ferroviario locale si aggravano anno dopo anno

FIRENZE. Nel mese di dicembre ci sono due date considerate drammatiche per chi predilige il trasporto locale a basso impatto ambientale su rotaia per muoversi per lavoro o per studio. Infatti a dicembre viene approvata la legge Finanziaria del governo che anno dopo anno prevede tagli sempre più drastici per questa tipologia di servizio e cambia l'orario di Trenitalia che normalmente porta una riduzione del numero di treni adibiti al servizio locale.

I due aspetti come si intuisce sono strettamente legati. Per contrastare questa tendenza consolidata, sono ormai permanenti le proteste dei Comitati di pendolari e le campagne delle associazioni ambientaliste come Legambiente che ripresenta "Pendolaria"  giunta alla sua quinta edizione. «Con i tagli operati dal Governo ai treni pendolari, un treno ogni tre rischia di essere cancellato - ha sottolineato Edoardo Zanchini, responsabile Trasporti di Legambiente - Dal 13 dicembre, con il nuovo orario invernale, si apre una stagione drammatica per i pendolari italiani, destinata, in assenza di nuovi provvedimenti, a peggiorare a causa dei tagli ancora più drastici che le Regioni saranno costrette ad operare. La Legge di Bilancio non ha risolto nulla in tal senso, anzi, ha certificato che per il 2011 mancano ben 800 milioni di Euro, pari al 45% delle risorse in meno rispetto allo scorso anno, mentre dal 2012 queste si ridurranno ancora».

Al di là della congiuntura economica sfavorevole l'associazione ambientalista in questi dati ci legge un disegno chiaro da parte del governo. Con la Manovra di luglio infatti, sono stati cancellati ben 1.224 milioni di Euro di trasferimenti alle Regioni per le spese relative al servizio di trasporto ferroviario regionale, mentre dalla Manovra approvata la scorsa settimana dalla Camera, fa sapere Legambiente, sono previste risorse pari a 425 milioni per l'acquisto di treni pendolari. «La beffa è che i soldi per l'acquisto dei nuovi treni verranno utilizzati dalle Regioni per "salvare" la circolazione di quelli esistenti. Quindi, comunque, meno treni e le solite vecchie carrozze».

Il Ministro dei Trasporti Altero Matteoli paladino della difesa di nuove strade e autostrade "marcia" in rigoroso silenzio sulle criticità riguardanti i treni pendolari oppure scarica i tagli sulle Regioni. Un dato che esemplifica bene la situazione: la Legge di Bilancio rendi disponibili 400 milioni di Euro all'autotrasporto, e nel 2011sono previsti dal Governo investimenti complessivi per 1.230 milioni di Euro per nuove strade e autostrade, tra Legge Obiettivo e Expo di Milano.

«Non è possibile pensare di poter abbandonare i pendolari in questa situazione e le città a soccombere tra traffico e inquinamento - ha ripreso Zanchini - Occorre intervenire affinché nel passaggio della Legge di Bilancio al Senato si possa ripristinare una situazione di normalità. Bisogna individuare subito le risorse per l'acquisto dei nuovi treni e ristabilire il sistema di finanziamento del servizio attraverso l'accisa sul gasolio». Infatti l'errore del Governo secondo Legambiente, sta nell'aver tagliato le risorse e contemporaneamente aver soppresso la norma contenuta nella Finanziaria 2008, che consentiva alle Regioni, a partire dal 2011, di trattenere una quota dell'accisa sul gasolio per il servizio ferroviario regionale. Per evidenziare il futuro impatto di queste scelte Legambiente ha illustrato regione per regione la situazione di alcune Linee ferroviarie delle principali città italiane, spesso già al limite del collasso ed il 14 dicembre, a Milano, presenterà il Rapporto Pendolaria 2010, con tutti i dati sulle risorse economiche e i problemi relativi alle regioni e alle città, in un appuntamento al quale parteciperanno i vertici di Trenitalia, assessori regionali e pendolari. «Servono nuovi e più numerosi treni, efficienti e puliti a maggior ragione alla vigilia della Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima di Cancun, perché il sistema della mobilità sostenibile va assolutamente adeguato per garantire i diritti delle persone ma anche città più pulite e vivibili» ha concluso Legambiente.

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