[24/11/2010] News

La Commissione europea richiama l'Italia anche sul rendimento energetico degli edifici

FIRENZE. Italia, insieme alla Spagna, ancora una volta "redarguita" dalla Commissione europea su tematiche ambientali. Bruxelles ha chiesto formalmente ai due Paesi di applicare integralmente la legislazione europea relativa al rendimento energetico degli edifici adottando entro due mesi le necessarie misure.

«La normativa in questione mira a consentire ai cittadini europei di trarre beneficio da tutte le informazioni utili sugli edifici che acquistano o affittano. Il provvedimento dispone inoltre che ciascuno Stato debba stabilire un sistema di ispezioni periodiche delle caldaie e degli impianti di condizionamento dell'aria» spiegano dalla Commissione.

Nell'iter della procedura di infrazione che ci potrebbe portare davanti alla Corte di giustizia europea, siamo arrivati al secondo step. Cioè la Commissione europea per far rispettare la normativa ha adottato due pareri motivati. Se entro due mesi non viene presa alcuna misura per garantire l'adeguamento, la Commissione potrebbe decidere di citare Italia e Spagna dinanzi alla Corte di giustizia.

«Lo scopo della legislazione europea è ridurre significativamente il consumo energetico degli edifici per contribuire così alla lotta contro il riscaldamento climatico e a rafforzare la sicurezza energetica dell'Ue», inoltre sottolineano da Bruxelles «cospicui risparmi energetici possono diminuire drasticamente la fattura energetica di ciascuna famiglia».

Nello specifico per quanto riguarda il nostro Paese, la Commissione europea ha ritenuto lacunose le disposizioni della legislazione italiana in materia di rilascio degli attestati di rendimento energetico degli edifici che non rispondono alle esigenze fissate dalla direttiva. Inoltre l'Italia non ha adottato alcuna misura relativa all'obbligo di ispezioni periodiche degli impianti di condizionamento dell'aria per valutarne il rendimento.

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