[23/11/2010] News

I rifiuti 'tossici' di Saviano e i rifiuti 'simili' inventati dalla Prestigiacomo

LIVORNO. Forse potremmo imputare a Roberto Saviano (Nella foto) di aver parlato genericamente di "rifiuti tossici", che sono semmai una sottocategoria dei rifiuti pericolosi  (i rifiuti sono urbani o speciali a seconda dell'origine e  pericolosi e non pericolosi secondo appunto le caratteristiche di pericolosità), oppure di aver sfiorato appena il tema degli impianti di riciclo, mettendo da una parte discariche e inceneritori e dall'altra la raccolta differenziata, sapendo invece che in tutti i casi parliamo di elementi fondamentali per la gestione corretta del ciclo integrato dei rifiuti , seconda una gerarchia ben precisa: riuso, riduzione, recupero di materia, recupero di energia e infine, come parte residuale la discarica.

In realtà quello che è da evidenziare è che in prima serata  tv, in Italia, non si era mai parlato così tanto di mafie ma soprattutto non si era mai parlato di business dei rifiuti, che dal centro e dal nord Italia sono andati a violentare il sottosuolo del meridione, per il tramite della malavita organizzata che ha offerto finanziamenti alle campagne elettorali dei politici e tariffe superconvenienti agli imprenditori del nord per far sparire i loro rifiuti, imprenditori ben consapevoli, va sottolineato, di dove si stava andando. Tutte cosa ovviamente ben conosciute nell'ambiente giudiziario e tra gli ambientalisti, ma che difficilmente erano state presentate in maniera organica al grande pubblico.

Non solo, viene anche da chiedersi se poi sia utile sindacare sul termine ‘rifiuti tossici' quando il "governo dei fatti" che si vanta  di aver recepito per prima la direttiva europea, nell'articolo 7 del Dlgs 250, inventa una nuova categoria di rifiuti, i "simili" (forse confondendoli con gli "assimilati": il decreto infatti fissa per la fine del 2020, l'obiettivo del 50% per "la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio di rifiuti quali, come minimo, carta, metalli, plastica e vetro provenienti dai nuclei domestici, e possibilmente di altra origine, nella misura in cui tali flussi di rifiuti sono simili a quelli domestici". I "simili" dunque prenderebbero il posto degli assimilati, anche se, per di capire esattamente di cosa si tratti, avranno bisogno di essere definiti dal punto di vista giuridico.

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