[22/11/2010] News

Nucleare. Tutti i guai dell’Iter nel bilancio dell’Ue

LIVORNO. Ieri qualche giornale italiano scriveva che per l'International Thermonuclear Experimental Reactor (Iter) sarebbe tutto a posto e che l'Unione europea assicurerà comunque i suoi indispensabili finanziamenti a questo contestatissimo e costosissimo progetto nucleare. Peccato che a non pensarla così sia chi della cosa dovrebbe intendersene parecchio, a cominciare da World Nuclear News (Wnn), l'organo ufficiale delle multinazionali nucleari pubbliche e private del nucleare che scrive: «Un pacchetto di salvataggio finanziario per il progetto Iter rimane in pericolo dopo che i politici dell'Unione europea (Ue) non sono riusciti ad accordarsi sul bilancio per il 2011». 

Infatti il "pacchetto" finanziario dell'Ue includeva l'impegno a trovare altri 1,4 miliardi di euro di fondi comunitari aggiuntivi per l'Iter nel 2012 e nel 2013, il che non è né una bazzecola né ininfluente, visto che i finanziamenti dell'Ue all'Iter rappresentano il 45% del totale. Ma l'Iter è stata la vittima più illustre dei necessari tagli di bilancio dell'austerity europea, anche se la Commissione avrebbe voluto sottrarlo a questo destino cercando di riempire il buco di bilancio chiedendo fondi extra al Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri dell'Ue che, pur divisi, li hanno in vario modo negati.

Dopo il fallimento dei negoziati il commissario Ue al bilancio, Janusz Lewandowski, ha detto che «La Commissione esprime profondo rammarico per il fallimento della budgetary conciliation». Gli eurodeputati hanno chiesto esplicitamente di tagliare (anche) la voragine dell'Iter e la Commissione dovrà ora elaborare un nuovo bilancio, presentarlo ai deputati europei ed al consiglio dei ministri Ue, «un processo lento che quasi certamente continuerà nel 2011 scrive sconsolato Wnn - e che non ha alcuna garanzia di successo. Nel frattempo, i livelli di spesa del 2010 saranno mantenuti mese per mese».

La discussione e lo stallo sul bilancio Ue hanno definitivamente sepolto le speranze dei sostenitori dell'Iter che puntavano a finanziamenti che facessero andare avanti il progetto senza problemi almeno fino al 2013 e Wnn ammette che «Ci sono stati notevoli aumenti del costo complessivo per il progetto Iter  che hanno più che raddoppiato i costi per l'Europa. Perché l'Ue è la parte ospite del consorzio Iter (il reattore è in costruzione in Francia), ha accettato di contribuire per circa il 45% ai costi stimati per la costruzione di Iter,  mentre il resto viene equamente diviso fra le altre 6 parti: Cina, India, Giappone , Russia, Corea del Sud e Stati Uniti». A dire il vero gli Usa hanno annunciato un disimpegno dal progetto ritenendolo troppo costoso e di durata troppo lunga.

La Commissione Ue voleva trovare 460 milioni di euro per l'Iter nel Settimo programma quadro per la ricerca, che in tutto ha a disposizione 51 miliardi di euro nell'arco di sette anni, questo avrebbe portato ad un'evitabile riduzione dei fondi per  altri progetti di ricerca per il 2012 e il 2013, compresi quelli per le energie rinnovabili.

Altri 940 milioni di euro per l'Iter dovevano essere garantiti con la revisione di bilancio a medio termine dell'Ue 2007-13, il cosiddetto "multiannual financial frame work" (quadro finanziario pluriennale). E' qui che si ripongono le ultime speranze dei fan del nucleare, visto che ci sarebbero tre sub-settori di intervento (con euro che sperano ancora non utilizzati) da cui attingere soldi: conservazione e gestione delle risorse naturali; politiche di promozione della libertà, sicurezza e giustizia e spese amministrative dell'Ue. La Commissione ha detto che gli impegni effettivi di spesa per questi settori strategici per 2.007-13 dovrebbe rimanere invariati, e qualcuno pensa di arraffare tutto per trasferirlo all'Iter.

Però la decisione del loro trasferimento al progetto nucleare deve essere presa dal  Conciliation committee  che mette insieme  Consiglio dei ministri dell'Ue e Parlamento europeo, un nuovo organismo istituito in c base al recente Trattato di Lisbona dell'Unione europea. Nel Conciliation committee  ci sono  27 membri che rappresentano gli Stati membri dell'Ue e 27 eurodeputati. Sarà difficile che quest'ultimi, dopo che il Parlamento europeo a grande maggioranza ha chiesto di tagliare i fondi per l'Iter ora diano il via libera ad una "rapina" ai danni di altri progetti che invece hanno chiesto di finanziare.

Per ora il primo incontro è fallito e il ministro al bilancio belga Melchior Wathelet, presidente di turno dell'Ue per il bilancio europeo, è quasi disperato e tenta una specie di ricatto politico-morale: «Questo è un progetto importante per l'Europa e per gli altri Stati partner. Se l'Ue non si accorda sul bilancio, non vorrebbe dire solo che non può finanziare il progetto, ma perderebbe anche la credibilità con gli altri Paesi partner in Iter».

Che la sollecitazione a dimostrare unità sul nucleare venga da un ministro di un governo provvisorio in un Paese che si sta frantumando tra fiamminghi e Valloni e in disaccordo su tutto è un altro paradosso che non gioca certo a favore dell'Iter.

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