[19/11/2010] News

Cambiamenti climatici: Zimbabwe e Zambia provano a fare da soli

LIVORNO. Lo Zimbabwe è da anni in preda ad una devastante crisi economica e politica che ha fatto fuggire un terzo della sua popolazione e con una superinflazione che ha ridotto la sua moneta a carta straccia, ma il Paese africano si confronta anche con gli effetti dei cambiamenti climatici che, insieme alla folle politica delle terre del suo presidente Robert Mugabe, hanno messo in ginocchio l'agricoltura. Lo Zimbabwe ha quindi deciso di utilizzare propri fondi per finanziare programmi di adattamento ed attenuazione, invece di aspettare gli aiuti dei Paesi sviluppati e la fine del boicottaggio occidentale.

Washington Zhakata, un esperto zimbabweano di cambiamenti climatici, ha spiegato all'agenzia di stampa statale New Ziana che «Questa decisione è già stata approvata dal governo e sarà condotta una valutazione per determinare ogni anno l'ammontare delle risorse necessarie per le misure di adattamento al cambiamento climatico. Il governo ha anche deciso di creare una "Mission" sui cambiamenti climatici che svilupperà delle strategie per contrastare questo fenomeno».

La mission dovrebbe anche elaborare la Strategia nazionale di risposta ai cambiamenti climatici e sarà responsabile delle campagne di sensibilizzazione sugli effetti dei cambiamenti climatici».

Il traballante e rissoso governo di coalizione "forzata" dello Zimbabwe in due sedute a settembre e ottobre aveva già deciso di finanziare programmi di adattamento ai cambiamenti climatici attraverso il bilancio nazionale, dopo il tentativo fallito di beneficiare dei finanziamenti attribuiti ai Paesi in via di sviluppo previsti dal Protocollo di Kyoto.

A quanto pare lo Zimbabwe resterà fuori dalla spartizione dei 30 miliardi di dollari promessi dai Paesi sviluppati a Copenhagen per finanziare entro il 2012 i programmi di adattamento eed attenuazione del cambiamento climatico e soprattutto rischia di non vedere niente dei 100 miliardi di dollari all'anno supplementari a partire dal 2020.

Lo Zimbabwe cerca di seguire la strada aperta da altri Paesi vicini, come il Sudafrica e la Zambia che hanno preso iniziative per finanziare programmi di adattamento ai cambiamenti climatici con risorse proprie.

La Zambia nel 2011 lancerà une trading platform che dovrebbe procurare fondi per sviluppare progetti di protezione dell'ambiente e attenuazione del cambiamento climatico.

Di cosa si tratta lo spiega il Post of Zambia: « L'African carbon credit exchange (Acce ) avrà sede a Lusaka ma con uffici di intermediazione in tutto il continente africano per facilitare la carbon trading platform. Anche se di natura analoga al Lusaka stock exchange (Luse), che commercia in azioni e obbligazioni, Acce commercioerà unità di biossido di carbonio catturato e stoccate, ma i gas serra nocivi e queste unità saranno chiamati carbon credits. Un carbon credit equivale ad una tonnellata di anidride carbonica. Si spera che questo mercato dei carbon credits apra agli investimenti o per la produzione di energia rinnovabile e progetti di forestazione».

Confermando lo sviluppo, coordinatore ACCE programma di Capacity Building e Formazione, La coordinatrice capacity building and training del progetto Acce, Elizabeth Watkin, ha sottolineato che «L'avvio era previsto per giugno 2010 ma è stato rinviato al prossimo anno per assicurare la fornitura di prodotti e servizi di altissima qualità. "Per quanto riguarda il lancio di Acce, dopo molte ricerche e lavoro ci siamo resi conto che, per lanciare un prodotto con la più alta qualità possibile dobbiamo rimandare la data di lancio della trading platform. Attualmente abbiamo un team di consulenti che lavorano sulla struttura della trading platform per garantire che si colleghi con le altre borse mondiali e che tutti i rischi siano attenuati. Nel frattempo abbiamo in corso una serie di attività he consentono di aggiungere grande valore alla piattaforma così come stiamo costruendo la capacità necessaria a livello regionale, nei limiti del cambiamento climatico e della carbon finance. Acce ha sviluppato il Green knowledge institute (Gki) il cui compito è quello di fornire informazioni, risorse e suopporto alla carbon financed alle questioni legate al cambiamento climatico. Parte del lavoro che abbiamo fatto all'interno del Gki è la creazione della consapevolezza in Zambia della carbon finance e della sua importanza per il continente. Lo abbiamo presentato in una serie di conferenze e workshop tra cui una conferenza per gruppi di giovani, Green Enviro-Watch. Inoltre siamo stati impegnati con le nostre forze all'interno del settore finanziario per mettere insieme i corsi di formazione, nonché la progettazione di corsi per altri settori. Speriamo di tenere un seminario nel mese di dicembre che diffonderà maggiori informazioni sulla cabon finance, sul cambiamento climatici e sul lavoro di Acce/Gki. Inoltre stiamo lavorando sulle modalità per una conferenza che avrà luogo nel febbraio 2011, della quale si avvarrà tutta la regione della Sadc (Southern African development community, ndr), al fine di condividere buone pratiche nella regione così come per prepararsi alla Cop17 Unfccc che si terrà in Sudafrica».

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