[19/11/2010] News toscana

Arsenico oltre i limiti, quasi risolta la situazione delle fonti toscane

FIRENZE. Come già anticipato ieri su greenreport anche la Toscana è colpita dalla decisione della Commissione europea che si è espressa negativamente sulla deroga richiesta dall'Italia ai sensi della direttiva 98/83/CE concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, in particolare per quanto riguarda il parametro arsenico.

Nella nostra regione non saranno dunque concesse al 31 dicembre 2010 ulteriori deroghe per le fonti situate nei territori di Radicondoli (Siena), Montecatini Val di Cecina e Pomarance (Pisa) che avevano richiesto la possibilità di andare oltre il limite di 30 microgrammi per litro. In questi ultimi due comuni la Regione conferma che sono in corso di realizzazione gli impianti per l'abbattimento dell'arsenico che dovrebbero entrare in funzione appunto entro la fine dell'anno, quindi rientrare nei termini di legge. L'impianto di abbattimento dell'arsenico progettato per il comune di Radicondoli invece si prevede sarà ultimato nella primavera del 2011 e quindi si verificherà un periodo di ‘buco' in cui l'acqua potrebbe non essere considerata a norma e quindi Regione, Comune e Asl dovranno probabilmente verificare come gestire questo periodo.

Nessun problema invece, a quanto spiega l'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini, per quanto riguarda tutti gli altri comuni toscani che si trovavano già in un regime di deroga a 20 microgrammi (il parametro fissato dalla normativa europea infatti indica 10 microgrammi di arsenico, derogabile in presenza di contaminazioni di origine naturale, come nel caso toscano).

«Per i comuni che avevano chiesto la deroga fino a 20 microgrammi - spiega infatti l'assessore - resta in vigore la scadenza del 31 dicembre 2012. Il gestore di riferimento ha progettato un impianto centralizzato che sarà ultimato e messo in funzione entro tale data, anche se come Regione stiamo valutando se stornare risorse da altri progetti per velocizzare il tutto».

Si tratta di fatto di tutti i comuni elbani e della Val di Cornia (Campiglia Marittima, Campo nell'Elba, Capoliveri, Marciana, Marciana Marina, Piombino, Porto Azzurro, Porto Ferraio, Rio Marina, Rio nell'Elba, Suvereto).

Da segnalare infine che si sono invece già messi a norma con impianti di abbattimento dell'arsenico gli altri 26 comuni (che insistono nelle province di Grosseto e Siena) che si trovavano anch'essi in regime di deroga.

Intanto greenreport ha avuto la risposta di Asa, la società di gestione del servizio idrico integrato nell'Ato livornese che come detto è particolarmente interessato dal provvedimento. «L'acqua prelevata dalle falde dell'Ambito territoriale ottimale N°5 "Toscana Costa", è conforme a quanto previsto dalla normativa vigente grazie all'attività di Asa che controlla e gestisce gli impianti di potabilizzazione: l'acqua distribuita dall'acquedotto pubblico è perciò potabile - hanno dichiarato dall'azienda - La qualità dell'acqua è costantemente monitorata dall'Asl locale e da Asa, che conducono analisi costanti».

In riferimento a quanto richiesto dalla Commissione europea in merito ai nuovi standard richiesti Asa ha precisato: «le programmazione degli interventi messi in campo dai gestori per diminuire i valori ai nuovi standard, viene monitorata costantemente da Aato5, Regione Toscana, ministero della Salute e dell'Ambiente, e Comunità europea. Ogni anno lo stato di attuazione viene aggiornato e quest'anno, per il 2011, la Comunità europea ha chiesto una accelerazione nella programmazione degli interventi indicando l'obbligo anticipato rispetto alle precedenti programmazioni di raggiungere in ogni acquedotto la percentuale di abbattimento prevista fin dal 1° gennaio 2011. Asa ha prontamente modificato e aggiornato i propri piani di azione e di investimento per adeguarsi ai nuovi e più stringenti obiettivi di riduzione dei valori, come nel caso del parametro arsenico, dandone immediato riscontro agli enti competenti al controllo, che hanno nuovamente confermato l'allineamento delle azioni di intervento alla normativa vigente».

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