[18/11/2010] News toscana

Passaggio dalle riserve naturali ai parchi nazionali?

BADIA PRATAGLIA (Arezzo). Il 6 dicembre la legge 394/91, quella sulle Aree protette, compie 19 anni e l'Associazione italiana direttori e funzionari aree protette (Aidap) per celebrare questa ricorrenza il 290 novembre ha scelto Badia Prataglia, nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, definita «culla stessa della cultura forestale italiana».

L'assemblea Aidap si tiene a 10 giorni dal il convegno "Parchi: patrimonio e risorsa d'Italia" di Roma dove Stefania Prestigiacomo ha ringraziato «I gestori dei parchi che in questi due anni hanno sopportato i sacrifici richiesti dalla difficile situazione economica generata dalla crisi finanziaria mondiale: «Se non ci sarà una correzione nelle tabelle del ministero per metà dei parchi nazionali sarà fine sicura perché non potremmo lasciare tutte le aree protette con fondi insufficienti. Sono sicura che da qui a poche settimane risolveremo in Parlamento questo problema. A livello politico è importante fare squadra e appoggiare la questione delle aree protette in modo trasversale. Le recenti tragedie naturali ci ricordano che l'ambiente deve essere una priorità per il Paese in quanto esiste un problema di messa in sicurezza del nostro territorio».

Quella del 20 novembre è un'assemblea straordinaria tematica dell'Aidap per discutere, della particolare situazione che stanno vivendo i Parchi Nazionali, e di una delle questioni mai risolte, il passaggio della gestione delle Riserve dello Stato, ai Parchi nazionali, con i direttori ed i funzionari di parco, con Federparchi, con le associazioni ambientaliste, con le associazioni culturali e di categoria del mondo dei parchi.

«Ogni tanto si parla dell'ammodernamento della legge 394/91. Ne ha parlato recentemente a Roma anche l'onorevole ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo - dice il presidente dell'Aidap Nino Martino - Si vedrà se questa legislatura continuerà e se ci sarà l'opportunità di approfondire questo tema. Ma intanto si profila la possibilità che le riserve naturali dello Stato, ricomprese nei parchi nazionali, passino in gestione agli Enti parco. Questo doveva accadere, ai sensi della L. 394/91, già dal lontanissimo 1992! Ma insomma purché sia la volta buona saremmo anche contenti di poterlo annunciare ma, purtroppo, la bozza di decreto che circola in questi giorni ha il sapore amaro della beffa. Le riserve passerebbero ai parchi, cui competerebbe la direzione amministrativa-tecnica-scientifica ma: a) il tutto è rimandato ad un accordo tra i due ministeri competenti che di fatto supera l'autonomia dei singoli enti parco; b) al CfS resterebbero solo gli oneri per il personale, mentre tutte le altre spese ricadrebbero sui parchi nazionali; c) la gestione si svolgerebbe per il tramite delle strutture periferiche che già oggi gestiscono le riserve naturali dello Stato. Ora qui nessuno dubita del grande lavoro svolto dal CfS, ma crediamo che un paio di leggi importanti abbiano stabilito che la gestione di ogni parco nazionale debba essere unitaria, superando cogestioni tra strutture statali che potrebbero essere meno efficaci ed efficienti».

L'assemblea Aidap di Badia Prataglia vuole essere «un momento importante di confronto e analisi, nell'obiettivo di sviluppare proposte condivise per la risoluzione di alcune delle principali problematicità che mettono a rischio l'operatività stessa degli Enti Parco e la loro mission istituzionale». All'incontro oltre ai direttori dei Parchi nazionali ed ai funzionari iscritti all'Aidap, parteciperanno he il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri e presidenti di Parchi nazionali ed hanno garantito la loro presenza: Wwf, Legambiente, Lipu, Associazione 394, Aigae, Aigap, Unione per i Parchi e la natura d'Italia. Sono stati invitati partecipare anche il ministro Prestigiacomo e il direttore generale del ministero dell'ambiente Grimaldi.

A Roma Sammuri ha evidenziato l'operato che i parchi italiani svolgono ogni giorno per salvaguardare e tutelare il territorio naturale e la biodiversità ed ha affrontato anche il tema del paventato taglio del 50% dei fondi destinati ai parchi approvato con la legge finanziaria. Sottolineando che «Il valore dei parchi è importante per il benessere della popolazione e tutti dobbiamo sentire l'impegno nel salvaguardarlo. La questione dei finanziamenti preoccupa tutti i gestori del mondo dei parchi i quali chiedono al Parlamento di recepire l'azione che il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, sta portando avanti in modo da riottenere i finanziamenti necessari a salvare l'esistenza del sistema delle aree protette italiane».

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