[17/11/2010] News

Le scienze di fronte alla grandi sfide dell'Earth system e del cambiamento globale

LIVORNO. Science ha pubblicato "Earth system science for global sustainability: grand challenges", che riassume la ricerca sulle Grandi Sfide che ha di fronte l'umanità realizzata dagli scienziati dell' International council for science (Icsu) e dell'International social science council (Issc). Un lavoro al quale hanno contribuito on-line oltre mille persone di 85 Paesi e che è stato avviato da un research priorities workshop organizzato dai due istituti che nel settembre 2009 ha coinvolto oltre 200 persone e 46 istituzioni che si occupano di scienze naturali e sociali e che hanno esaminato la bozza del grand challenges report.

Secondo i ricercatori «Enormi progressi sono stati realizzati nella comprensione del funzionamento del sistema Terra e, in particolare, sull'impatto delle azioni umane. Anche se questa conoscenza può interessare la gestione di servizi specifici del nostro mondo in transizione, le società hanno bisogno di conoscenze che permetteranno loro di ridurre contemporaneamente i rischi ambientali globali e di raggiungere gli obiettivi di sviluppo economico.

Per esempio, come possiamo far avanzare la scienza e la tecnologia, cambiare il comportamento umano, e influenzare la volontà politica per permettere alle società di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra al fine di evitare un pericoloso cambiamento climatico? Allo stesso tempo, come possiamo soddisfare le esigenze di cibo, acqua, miglioramento della salute e della sicurezza umana, e di rafforzamento della sicurezza energetica? Questo può essere fatto anche durante il meeting delle Nazioni Unite sugli Obiettivi di sviluppo del millennio per eliminare la povertà estrema e la fame e assicurare l'integrità dell'ecosistema?

Per rispondere a queste domande sarà necessario un riorientamento verso una nuova ricerca che consenta una scienza migliore ed alla la società di rispondere alle esigenze dei decisori e dei cittadini su scala regionale, nazionale, locale e globale. Avremo di fronte una duplice sfida: sviluppare strategie per rispondere ai cambiamenti globali in corso, mentre andiamo incontro agli obiettivi di sviluppo e approfondire la conoscenza del funzionamento del sistema Terra e delle sue soglie critiche. Promuovere lo sviluppo sostenibile richiede una ricerca a vasto raggio su scelte economiche, culturali, istituzionali, ambientali e sociali. Dato che lo sviluppo sostenibile non è più possibile senza affrontare le interazioni con le dinamiche del cambiamento globale, qui ci concentriamo su una dimensione importante di questa grande sustainability agenda: la necessità di ampliare e approfondire la ricerca del sistema Terra, per comprendere l'intersezione del cambiamento ambientale globale con lo sviluppo sostenibile».

Alla fine gli scienziati hanno identificato 5 "grand challenges" «Che la comunità della ricerca deve affrontare se vuole aiutare il mondo ad avanzare nel percorso verso la sostenibilità» e che riguardano la cruciale questione di come far fronte ai problemi ambientali mondiali soddisfacendo allo stesso tempo i bisogni di cibo, acqua, energia e sicurezza di una popolazione umana in forte crescita».

Le 5 "Grandi sfide" identificate soddisfano quattro criteri: rilevanza scientifica, necessità di un coordinamento globale, rilevanza per i decisori, la capacità di risolvere diversi problemi nello stesso tempo. Il principale autore dell'articolo di Science, Walt Reid, della David e Lucile Packard Foundation Usa, spiega che «Le sfide costituiscono le più urgenti priorità per la ricerca sul sistema della Terra e forniscono uno schema onnicomprensivo per la ricerca. Se noi, la comunità scientifica, riusciamo a occuparci di tali priorità nei prossimi dieci anni, elimineremo barriere critiche che impediscono il progresso verso uno sviluppo sostenibile. Per affrontare queste sfide sarà necessaria una nuova forza di ricerca alla quale partecipino in particolare giovani scienziati e scienziati provenienti dai Paesi in via di sviluppo e un insieme equilibrato di ricerca disciplinare e interdisciplinare che coinvolga in modo attivo le parti interessate e i politici».

Tutto questo potrebbe essere molto difficile da affrontare e il problema è sempre lo stesso: i soldi. «Non esiste un meccanismo semplice per il finanziamento "globale" della ricerca - spiegano i ricercatori su Science - E poiché la ricerca sull'intersezione dell'Earth system science e dello sviluppo sostenibile non ha attirato grande attenzione da parte degli altri studiosi di scienze naturali o sociali, ci vorrà tempo per costruire questa comunità di ricerca. La struttura disciplinare, dominata del mondo accademico è in contrasto con la necessità di affrontare gli aspetti interdisciplinari di queste grandi sfide».

Ma i ricercatori sono fiduciosi perché l'interesse per la "scienza della sostenibilità" è in aumento e le discussioni in corso, come quella del Belmont Forum, un gruppo di importanti global-change funding agencies, servono a progettare «Un approccio globale che coordini e concentri la ricerca scientifica internazionale per affrontare le grandi sfide, diffondere a scala globale e regionale le conoscenze perché le società possano rispondere efficacemente ai cambiamenti ambientali globali, soddisfacendo nel contempo obiettivi economici e sociali, ed una nuova generazione di ricercatori che avvii le necessarie ricerche in campo scientifico, sociale, economico, naturale, della salute, delle scienze e dell'ingegneria. Una partnership internazionale innovativa fra ricercatori, agenzie operative, finanziatori della ricerca e utenti è fondamentale per questo approccio. In definitiva, un approccio internazionale coordinato di finanziamento è necessario per garantire la co-progettazione strategica e l'implementazione della ricerca».

Più o meno 30 anni fa presero il via i primi programmi di ricerca globale sui cambiamenti ambientali, allora erano una risposta rivoluzionaria da parte della comunità scientifica ad un mondo che ragionava ancora per nazioni e blocchi, gli scienziati scavalcavano Paesi e continenti per occuparsi del funzionamento del sistema terrestre, era la prima vera globalizzazione, quella "buona" e vera, sfortunatamente inascoltata e snobbata dalla politica e dall'economia che l'ha fagocitata nella liberalizzazione neoliberista che ha ridotto vivente, uomini risorse di base e materie in semplice merce.

Oggi gli scienziati dicono: «Con uno spirito simile, chiediamo alla comunità scientifica di continuare a migliorare la nostra comprensione del sistema Terra e dell'impatto umano, ma anche di fornire le conoscenze che consentiranno lo sviluppo umano in un mondo di fronte ad un rapido cambiamento globale».

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