[09/11/2010] News

Il Tar chiude la caccia in Calabria. Lipu: «Bracconaggio vergogna nazionale»

LIVORNO. La seconda sezione del Tribunale regionale della Calabria ha accolto il ricorso di Animalisti Italiani, Enpa, Lav, Lipu e Wwf con richiesta di sospensiva immediata della caccia e le 5 associazioni spiegano che «L'ordinanza con cui il Tar Calabria ha sospeso il calendario venatorio regionale è l'inevitabile conseguenza della non applicazione di norme e pareri scientifici ufficiali di cui si è resa protagonista la Regione. Ora stop alla caccia fino al completo adeguamento delle regole. Alla Calabria, come a tutte le regioni italiane, lo scorso giugno avevamo trasmesso un dettagliato documento in cui erano indicati i passi da mettere in atto per emanare un calendario venatorio corretto. Ciò, all'indomani dell'approvazione delle modifiche alla legge 157/92 richieste dall'Europa che, tra le altre cose, prevedono per Stato e Regioni la rigorosa tutela delle specie in stato di conservazione sfavorevole e il divieto assoluto di caccia nei periodi di riproduzione emigrazione degli uccelli. Avevamo anche avvertito, come si legge nei nostri comunicati stampa di quei giorni, del rischio che la stagione venatoria potesse saltare qualora le regioni ignorassero i nuovi obblighi in fatto di tutela della fauna e dunque si rendessero in parte o del tutto inadempienti. Al documento delle associazioni ha fatto inoltre seguito la guida ufficiale trasmessa dall'Ispra, l'autorità scientifica nazionale in materia, con le indicazioni dettagliate, specie per specie, sulla corretta redazione, da oggi in avanti, dei calendari di caccia. La regione Calabria ha purtroppo ignorato tutto, la nuova legge nazionale, i sopraggiunti obblighi normativi, le argomentate richieste delle associazioni e soprattutto le indicazioni scientifiche ufficiali. Una grave imprudenza, fondata su una plurima infrazione della legge, pagata cara con l'ineccepibile e logica decisione del TAR di sospendere la caccia fino al prossimo mese di aprile e dunque di considerare di fatto conclusa la stagione 2010-2011. A questo punto la regione Calabria non può che adeguarsi alle decisioni della magistratura, informando dettagliatamente tutti i cacciatori che la stagione di caccia è sospesa, e predisponendosi a redigere calendari futuri che tengano conto della necessità di cancellare varie specie dalle liste e contenere la stagione venatoria tra i mesi di ottobre e dicembre».

Ma mentre canta vittoria in Calabria, la Lipu  lancia l'allarme bracconaggio contro gli uccelli migratori dopo l'abbattimento di otto falchi pecchiaioli e un gheppio ad Ischia, avvenuto il 7 novembre, e dopo il sequestro nei giorni scorsi di un sentiero di 800 trappole illegali per l'uccellagione nel cagliaritano e la (solita) mattanza in corso nel bresciano sui piccoli uccelli protetti.

Secondo il vicepresidente Lipu, Fulvio Mamone, «I falchi abbattuti aggravano la situazione sull'isola campana, dove solo 20 giorni fa i nostri volontari furono brutalmente aggrediti a Ischia da alcuni bracconieri. Registriamo inoltre gravi emergenze in questi giorni nel cagliaritano e nel bresciano, dove i nostri volontari, non senza rischi per la propria incolumità, stanno rimuovendo migliaia di trappole contro piccoli uccelli protetti. E' un'escalation di violenza e bracconaggio molto preoccupante, una vergogna per la quale stiamo valutando quali azioni intraprendere, anche a livello europeo. Atti che esprimono disprezzo verso la natura in un clima, spesso, di impunità per i responsabili. Ma intanto dobbiamo registrare la mancanza di risposte da parte dei ministeri competenti, nonostante l'estrema gravità della situazione e i nostri ripetuti solleciti. Rinnoviamo dunque l'appello al governo: intervenga subito, adottando anche misure straordinarie per fronteggiare questa vera piaga per la natura e l'ambiente italiani».

Nel bresciano la Lipu è impegnata a fianco del Corpo forestale dello Stato contro le trappole ad archetto e trappole a scatto d'acciaio dove finiscono a migliaia pettirossi, capinere e cince. Nel cagliaritano è in corso  un campo antibracconaggio Lipu che nei giorni scorsi ha smantellato un sentiero per l'uccellagione composto da 800 trappole. Poche settimane si è concluso un campo antibracconaggio sullo stretto di Messina a Reggio Calabria, dove ogni anno fino a 200 falchi pecchiaiolo vengono uccisi dai bracconieri.

Intento ai centri di recupero della Lipu e di altre associazioni continuano ad affluire rapaci e specie protette impallinate, dall'apertura della caccia: «Gli ultimi due - dicono alla Lipu - sono un allocco e un gheppio feriti a Roma, ma ogni anno sono centinaia i rapaci ricoverati, molti dei quali non sopravvivono».

Non manca nemmeno la Toscana il Comando provinciale di Pistoia di Pistoia del Cfs a ottobre ha effettuato numerosi controlli sulla caccia nella Zona di protezione speciale del Padule di Fucecchio, durante i quali ha comminato «15 sanzioni amministrative con sequestro di 2 esemplari di avifauna viva. Le violazioni riguardavano la mancata annotazione della giornata di caccia sull'apposito Tesserino venatorio regionale. è stato inoltre denunciato un uomo per uso illegale di richiami, quali ad esempio, germani, codoni e fischioni. Gli agenti forestali hanno provveduto al sequestro penale degli stessi e dell'arma usata dal bracconiere».

A  Calambrone Il Cfs di Pisa e Livorno ha colto sul fatto 2 bracconieri, sequestrato 5 reti e due richiami per la cattura di avifauna migratoria. A Montenero, a Livorno, è stato scoperto un sito per l'uccellagione con reti e richiami elettromagnetici messo in piedi da due bracconieri di Pontedera. Legambiente ha segnalato bracconieri all'interno del Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano.

Ad ottobre il Cfs ha anche beccato in flagrante bracconieri a Treviso, nei parchi nazionali del Gargano e della Sila e nel Beneventano. La prima fase dell'l'"Operazione Pettirosso" (29 settembre - 14 ottobre ) del Nucleo operativo antibracconaggio Cfs  nelle valli del Bresciano e nelle aree limitrofe,  contro trappole e caccia illegale a pettirossi, verzellini, cardellini, lucherini, passere scopaiole, cince e altri fringillidi, ha portato alla denuncia all'Autorità giudiziaria dio 50 persone e all'inoltro di 52 comunicazioni di notizie di reato, sono stati sequestrati 805 uccelli  (580 morti) e 225 sono stati liberati dalle trappole dei bracconieri. Sequestrati 1193 archetti, 7 fucili e 304 munizioni, 3 richiami acustici e 58 reti da uccellagione.

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