[04/11/2010] News

I Verdi europei sulla direttiva scorie: ĞLa Commissione vuole seppellire i problemi del nucleareğ

LIVORNO. Le proposte presentate dal commissario europeo per l'energia, Günther Oettinger in vista del varo di una direttiva sulla gestione delle scorie nucleari, non piacciono per nulla agli eurodeputati Verdi/Ale e al  Partito Verde Europeo, secondo i quali «Diversi aspetti cruciali non sono stati presi in considerazione».

Per Rebecca Harms, co-presidente del gruppo Verdi/Ale al Parlamento europeo «Le proposte di oggi relative a nuove norme Ue per le scorie nucleari rappresentano solo uno specchietto per le allodole, per dare l'illusione che l'Unione europea si occupi di questi temi e che i problemi causati dalle scorie nucleari possano essere risolti. Un modo per fornire una facciata di legittimità alla cosiddetta "rinascita del nucleare", per come la promuove attivamente la lobby dell'atomo, senza però rispondere alle preoccupazioni dei cittadini contro il pericolo delle scorie. Sulla questione cruciale della definizione di scoria nucleare, per esempio, la Commissione lascia agli Stati membri un ampio margine di libertà. Saranno quindi loro a decidere che cosa si debba intendere per scorie nucleari, e quindi a mettere sotto il tappeto una vasta gamma di materiali potenzialmente pericolosi».  La Harms si riferisce in particolare al  combustibile nucleare esaurito per il quale l'industria può affermare che esiste il potenziale per il ritrattamento può essere escluso da questa normativa. «Ciò significa - spiegano i Verdi europei - che il commissario Oettinger viene meno alla sua promessa di vietare l'esportazione delle scorie nucleari (in particolare verso la Russia). Inoltre, nella direttiva non rientrano i rifiuti provenienti da miniere di uranio, né quelli legati ad attività militari».

Anche l'italiana Monica Frassoni, presidente del Partito Verde Europeo, è convinta che la proposta della Commissione europea sia col trucco: «Nel settore nucleare l'opacità è la regola, per questo è grave che la Commissione non abbia affrontato la questione del coinvolgimento dei cittadini nel processo decisionale relativo alla gestione delle scorie. Allo stesso modo, la Commissione ha eluso la questione delle responsabilità finanziarie e non è affatto chiaro chi negli Stati membri dovrà farsi carico dell'onere finanziario legato alla gestione delle scorie. Ciò a fronte di costi stimati che continuano a crescere, o addirittura raddoppiare, come è successo in Francia. Eppure, anziché affrontare tali questioni, la Commissione preferisce dare l'impressione che il consenso sui depositi delle scorie in profondità sia un dato acquisito. In realtà non è così: non vi è alcun consenso su scelte tecniche e politiche in merito allo smaltimento di questi rifiuti. Stando così le cose, parlare di "rinascita del nucleare" in Europa è semplicemente irresponsabile».

Intanto Greenpeace in Francia si prepara alla battaglia contro il più grande convoglio di scorie nucleari mai messo in piedi : il 2 novembre ha organizzato una «inspection citoyenne» all'ingresso del terminal ferroviario di Valognes, dove attivisti dell'associazione hanno fatto misurazioni della radioattività al passaggio dei camion che dal 25 ottobre stanno portando containers di scorie radioattive vetrificate che domani dovrebbero lasciare la stazione con destinazione Gorleben, in Germania.

Greenpeace France ha denunciato Areva per utilizzo di una «Installation Nucléaire de Base» (Inb) non dichiarata, per aver stoccato scorie nucleari in un luogo non previsto per questo utilizzo. Secondo Greenpeace «Areva non rispetta i criteri legali che devono esserci per il deposito di scorie nucleari così radioattive. Queste scorie non dovrebbero essere depositate  in questo terminal, nemmeno per un giorno. Questo sito non è stato fatto oggetto di una classificazione d'Installation Nucléaire de Base».

Il convoglio trasporterà 11 containers Castor (Cask for Storage and Transport Of Radioactive Material) contenenti a loro volta ognuno almeno 28 containers chiamati Canisters nei quali sono state versate le scorie vetrificate molto radioattive provenienti dal ritrattamento dei combustibili usati, fusi nel vetro. «Con uno solo di questi contenitori stoccati in questo terminal ferroviario, siamo largamente al di sotto del limite che obbliga uno stoccaggio ad essere dichiarato Installation Nucléaire de Base!», spioegano gli attiovisti antinucleari.

«Ni à La Hague, ni à Gorleben» si annuncia come una mobilitazione senza precedenti sia in Francia che in Germania, c visto che il treno delle scorie arriverà a sito di stoccaggio provvisorio di Gorleben, che gli ambientalisti tedeschi considerano del tutto inadeguato e che la popolazione è fortemente ostile all'arrivo di questo convoglio. Il prossimo weekend si annuncia molto caldo a cavallo delle frontiere. «Queste scorie - dice Greenpeace - non hanno niente a che fare con La Hague, che non è un site di stoccaggio. Ma non possiono essere depositate nel sito di Gorleben che è solo un hangar. La sola soluzione giusta sarebbe che ritornassero ai loro produttori, le centrali nucleari e i produttori di elettricità, in questo caso tedeschi».

Il video dell'azione di Greenpeace

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