[04/11/2010] News toscana

La nuova autostrada Tirrenica taglia fuori il metano per autotrazione

LIVORNO. La posizione di greenreport sulla nascente (da decenni) e bipartisan (inseguita sia dall'attuale ministro Altero Matteoli, che dalle varie giunte regionali di centrosinistra) autostrada Tirrenica, è nota: non ce n'era alcun bisogno almeno fino a Grosseto. Da Grosseto in giù sarebbe stato sufficiente metterla in sicurezza a quattro corsie, la priorità era il tratto in galleria Maroccone-Chioma (il cosiddetto lotto zero) in sostituzione del pericoloso Romito attuale.

Infine, una volta approvata, speravamo che almeno si cominciasse a lavorare sui tratti più urgenti e che l'opera fosse resa il più sostenibile possibile, partendo dall'adeguamento in sede, dall'ottimizzazione dei flussi di materia (ad esempio utilizzare gli scarti Lucchini riconvertiti dalla piattaforma Tap di Piombino per il sottofondo stradale, oppure la plastica riciclata per realizzare i pannelli fonoassorbenti) dall'ottimizzazione dei flussi di energia (installazione di impianti fotovoltaici  sui tetti di caselli autostradali e distributori, erogazione di metano per auto, attualmente il combustibile fossile meno impattante).

Le premesse non sono molto esaltanti: intanto l'autostrada Tirrenica si farà, mentre il lotto zero è stato recentemente cancellato dalle priorità per mancanza di fondi, e i lavori sono iniziati nel tratto più sicuro ed efficiente (da Chioma a Vada), ma anche evidentemente più redditizio per la concessionaria. Di positivo c'è il probabile cambio di progetto nel tratto meridionale della Toscana che dovrebbe tornare in sede (almeno in parte) sul nastro d'asfalto già esistente, riducendo dunque il consumo di suolo e l'impatto sull'agricoltura maremmana.

Sul fronte ambientalizzazione invece si va avanti sia dal punto di vista del riutilizzo degli scarti delle acciaierie piombinesi, sia sulle trattative che potrebbero portare a scegliere di utilizzare la plastica raccolta in modo differenziato in Toscana e poi riciclata, per realizzare alcune strutture come i pannelli antirumore.

Ma l'assurdità invece è sul fronte della mobilità sostenibile: con la nuova autostrada è previsto lo smantellamento dell'attuale distributore di carburanti in prossimità dell'uscita di Vada (già chiusa proprio per i lavori autostradali), che ha la particolarità di erogare anche metano per autotrazione. Quasi una rarità in Italia, dove in tutta la penisola i distributori di gas metano sono meno di 800 e quelli situati in autostrade o superstrade sono pochissime decine.

Non solo. I dipendenti del distributore di Vada (con annesso bar ristoro) sono già stati avvisati del licenziamento: che al più tardi avverrà nel 2012, ma potrebbe avvenire anche già nella prossima estate se i lavori procederanno in modo spedito. E così pure la sostenibilità sociale va a farsi friggere.

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