[28/10/2010] News

Berlusconi: «Rifiuti via entro tre giorni». Legambiente: «E’ stato ad Acerra o a Disneyworld?»

LIVORNO. Un'incontenibile Berlusconi è tornato ad essere l'uomo dei miracoli, si sa sono materia di fede, a volte contro ogni evidenza dei fatti. Oggi al termovalorizzatore di Acerra ha annunciato che «il problema rifiuti sarà risolto entro tre giorni. Fra tre giorni a Napoli non ci saranno più rifiuti». La nuova emergenza rifiuti sarebbe più o meno un inconveniente causato da «facinorosi che pare siano anche organizzati». Il premier ha affermato: «Abbiamo detto che in 10 giorni il fenomeno si sarebbe risolto. Siamo già molto avanti, il fenomeno e' stato risolto al 90%», il puzzo che arriva da Cava Sari «E' solo al 10% rispetto a quello di alcuni giorni fa e in tre o quattro giorni, entro il limite dei dieci giorni che ci eravamo dati, sparirà  completamente». La sua presenza taumaturgica convincerà anche i recalcitranti sindaci: «Abbiamo ragione di pensare che un accordo possa essere accettato fra dieci giorni».

Poi ha spezzato ogni speranza dei cittadini di Terzigno: «La presenza di discariche nell'area di Terzigno non è  una situazione che possa avere un'alternativa. Vorrei dire agli abitanti di questi Paesi che manteniamo il piano presentato ai 18 sindaci», che prevede «Un fermo dei conferimenti a Cava Sari per consentire la copertura e i controlli sanitari e ambientali: sono avanzati e stanno dando buonissimi risultati. Sono fatti non solo da noi, ma dall'Istituto Superiore di sanità, dall'Ispra e dai tecnici dei comuni interessati: nessun dato fuori norma viene ad ora segnalato. La seconda discarica viene congelata. Relativamente a cava Vitiello ogni determinazione è sospesa a tempo indeterminato. La situazione si sarebbe evitata con la raccolta differenziata. A Napoli i dati dichiarati indicano che solo il 18% fa la raccolta differenziata».

Sul quarto termovalorizzatore Berlusconi ha detto che «Si deve fare e deve essere destinato a smaltire le ecoballe. Il piano organico per i rifiuti per la Campania è valido e funziona tuttora e deve essere
portato avanti secondo le direttrici stabilite».

Dopo lo show Legambiente si chiede sarcasticamente: «Ma il premier è stato ad Acerra o a Disneyworld?». E il responsabile scientifico nazionale di Legambiente Stefano Ciafani e Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, non sono affatto convinti del buon funzionamento dell'impianto d'incenerimento attivo in provincia di Napoli e delle soluzioni prospettate per una corretta gestione dei rifiuti nella regione: «La Campania e l'Italia ormai non credono più al premier che promette, tra le altre cose, città pulite in pochi giorni e discariche che non emettono cattivo odore. Per risolvere l'emergenza rifiuti non serve rincorrere false chimere come un fantomatico quarto inceneritore quando oggi ne esiste uno. Purtroppo il premier, in questi due anni e mezzo, di polvere sotto al tappeto ne ha messa fin troppa, pensando solo a trovare soldi per aprire nuove discariche e inceneritori, invece di destinare adeguate risorse per potenziare la raccolta differenziata domiciliare, a partire dal Comune di Napoli, bonificare i siti illegali di smaltimento e costruire impianti di trattamento della frazione organica dei rifiuti che oggi i Comuni più virtuosi della Campania sono costretti a conferire in Sicilia piuttosto che nel Nord Italia. Solo facendo questo il premier dimostrerà di essere l'uomo del fare e non del chiacchierare».

Ci va giù duro anche Angelo Bonelli, presidente dei Verdi per la Costituente ecologista, «In questi anni sull'emergenza rifiuti in Campania è stata organizzata la più grande truffa della storia della Repubblica con effetti devastanti sulla vita dei cittadini campani, napoletani e di Terzigno. Oggi abbiamo assistito all'ennesimo show di Berlusconi che è andato a dire che in tre giorni Napoli sarà pulita: come se gli italiani non sapessero che lo aveva detto già tre anni fa. Nulla, invece, è stato detto sul fallimento del piano di Bertolaso che è Commissario straordinario per l'emergenza campana dal 2006 e con diversi governi. Il presidente del Consiglio non dice che nessun piano per uscire realmente dall'emergenza è stato mai predisposto. Non dice che negli ultimi tre anni nemmeno un impianto di compostaggio è stato realizzato e non dice che il governo non ha dato un euro per le bonifiche e l'incremento della raccolta differenziata. In questi anni nulla è stato fatto per intervenire sugli impianti di Cdr che in 10, 12 mesi potevano essere modificati».

E Bonelli conclude smentendo le rassicurazioni sulla salute date dal  premier: «Berlusconi non dice nulla sul fatto che dalle rilevazioni della Provincia di Napoli l'area di Terzigno è contaminata da diossine e metalli pesanti al punto che non si può più commercializzare la frutta. Oggi abbiamo assistito ad una farsa non degna di un Paese civile. Il presidente del Consiglio è andato a raccontare le stesse fa cose che aveva detto di aver già fatto quando, insieme a Bertolaso, lo scorso 31 dicembre, ha annunciato la fine dell'emergenza campana. Oggi tutti gli italiani sanno che quella era una bugia e i cittadini campani e di Terzigno ne stanno pagando le conseguenze».

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