[27/10/2010] News toscana

Lo stato dell'arte sulla biodiversità del suolo in un convegno a Firenze

FIRENZE. Circa un quarto delle specie animali e vegetali del pianeta vivono nel suolo (un decimo quelle conosciute), in cui sono immagazzinati dalle 1600-2000 miliardi di tonnellate di carbonio (circa il doppio di quelle presenti in atmosfera). Solo considerando questi dati generici, vale la pena tutelare il suolo e incrementare le risorse per conoscerne i segreti e provare a definirne i contorni della biodiversità che lo abita.

Il punto su questi temi è stato fatto oggi a Firenze durante il convegno "Nuove prospettive per la pedologia:la biodiversità del suolo e altri campi applicativi", organizzato da Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) da Aip (Associazione italiana pedologi) e dalla Rete rurale nazionale. Nell'Anno Internazionale dedicato alla biodiversità qual è lo stato dell'arte delle conoscenze per la matrice suolo?

L'impressione è che molto rimanga da fare ma comunque non si parte da zero. Ad esempio è già stato pubblicato nelle scorse settimane "L'atlante europeo della biodiversità", un lavoro corposo elaborato da moltissimi autori in cui oltre alle indicazioni tassonomiche si cerca di spiegare le ragioni ecologiche, economiche ed etiche per cui è necessario "proteggere" la biodiversità del suolo.

«La Commissione europea ha chiesto all'Italia e agli altri stati membri di fornire entro il 2013 lo stato dell'arte sulla biodiversità del suolo- ha introdotto nel suo intervento Carlo Jacomini dell'Ispra- Noi in Italia abbiamo una grande diversità come tipologie di suoli e un'alta biodiversità di gran lunga superiore a quella di molti paesi europei, ma complessivamente manca ancora un impegno concreto per il settore». Esperienze avanzate sulla conoscenza della biodiversità del suolo, ad esempio nel campo microbiologico, sono già poste in essere come ha spiegato Anna Benedetti del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura; tra l'altro sono stati messi a punto indici sintetici come quello di fertilità biologica che possono essere indicatori di primo livello molto validi per un'applicazione estesa sul territorio per capire dove vale la pena o meno impiegare risorse e tempo per ulteriori approfondimenti.

Torna all'archivio