[27/10/2010] News

Benzo(a)pirene la Puglia fa la legge. Legambiente: «Non solo Taranto, č un problema italiano»

LIVORNO. L'assessore all'ambiente della Puglia, Lorenzo Nicastro, ha presentato oggi il disegno di legge sulle misure urgenti per il contenimento dei livelli di benzo(a)pirene nell'area di Taranto. Il disegno di Legge è stato approvato ieri dalla Giunta Vendola ed ha come obiettivo la tutela della salute e dell'ambiente, considerati valori fondamentali da salvaguardare. «La legge - spiega Nicastro, - è stata pensata con riferimento alla situazione tarantina poiché nella città jonica le centraline dell'Arpa hanno da tempo evidenziato livelli non accettabili di benzo(a)pirene».

Taranto era compresa nell'elenco degli agglomerati urbani e industriali per i quali il decreto ministeriale del 25 novembre 1994 prevedeva il raggiungimento del valore di 1 nanogrammo per metro cubo dal 1 gennaio 1999. Per questo la legge regionale restringe il campo di applicazione a tale area. Nicasto sottolinea che «Fino a poco tempo fa la norma nazionale prevedeva un immediato intervento in casi del genere, ma il Governo, con il recente decreto legislativo 155/2010 ha rimandato al 2012 il raggiungimento del valore obiettivo fissato dall'UE (1 nanonogrammo/metrocubo).

Per questo motivo la Regione ha predisposto la norma "anti-benzo(a)pirene" che prevede un intervento immediato, da attuare nel "più breve tempo possibile". Dopo i monitoraggi avviati a seguito dei superamenti citati, la Regione intende avviare i necessari piani di risanamento per risolvere tale situazione. Alle aziende che immettono benzo(a)pirene in atmosfera, sarà chiesto di applicare ogni misura necessaria per ridurre in maniera consistente tali immissioni. Il tutto avverrà sotto il coordinamento e lo stretto controllo dei tecnici della Regione e dell'Arpa. Ancora una volta conclude l'assessore. la Regione Puglia si pone all'avanguardia in Italia per la propria legislazione volta alla salvaguardia della salute e dell'ambiente.

Con riferimento alla situazione nella zona di Brindisi-Petrolchimico, ad oggi non risultano evidenze di superamento delle concentrazioni di benzo(a)pirene in aria ambiente, tuttavia, considerato che anche in tale zona vi è una forte concentrazione di attività industriali, nell'ambito delle azioni che la Regione porterà avanti per il potenziamento della rete di monitoraggio della qualità dell'aria sarà posta particolare attenzione anche a tale realtà sempre con la finalità di garantire la maggiore tutela dell'ambiente e della salute della popolazione. Chiederemo tuttavia ai magistrati inquirenti copia della della documentazione in loro possesso».

Legambiente plaude alla decisione: «Con questa norma la Regione potrà intervenire in caso di superamento dei livelli accettabili dell'idrocarburo policiclico aromatico, cioè 1 nanogrammo (soglia prevista dal decreto ministeriale del 25 novembre del 1994), rivedendo il recente decreto legislativo (155/2010) che ha rimandato al 2012 il raggiungimento del valore obiettivo fissato dall'Ue».

Ma il responsabile scientifico di Legambiente Stefano Ciafani fa notare che «L'inquinamento da benzo(a)pirene non riguarda solo Taranto o altre città industriali come Trieste o Venezia, ma anche capoluoghi come Padova o aree metropolitane come Milano e Torino, dove è rilevante anche il contributo del traffico. Per questo Legambiente ha lanciato una petizione nazionale da far firmare ai cittadini per chiedere al Governo di modificare la legge sul benzo(a)pirene in favore di un maggior controllo e una maggiore protezione per la qualità dell'aria che respiriamo nelle nostre città. Per tutelare la salute dei cittadini è necessaria una normativa rigorosa e stringente e l'adozione di interventi di risanamento per ridurre le emissioni atmosferiche di benzo(a)pirene. Il Governo italiano riveda dunque con urgenza il testo del decreto legislativo e si attivi perché sia raggiunto in tutte le grandi città l'obiettivo di 1 nanogrammo per metro cubo».

Torna all'archivio