[25/10/2010] News

Ue: dal 2013 stop all'immissione sul mercato di legname fuorilegge

FIRENZE. Dopo il Parlamento europeo, anche il Consiglio dei ministri Ue per la Concorrenza ha dato il via libera alle nuove regole che vietano l'immissione sul mercato dei 27, di legname fuorilegge o di prodotti derivati. Ora nel giro di due settimane si prevede la pubblicazione ufficiale, dalla quale dovranno passare 27 mesi prima dell'entrata in vigore (presumibilmente febbraio 2013).

Spetterà poi agli Stati membri la responsabilità dell'applicazione delle sanzioni nei confronti degli operatori che violano le regole, definendone anche le linee guida per la loro imposizione. Si dovrà tener conto del danno ambientale, del valore del legname o dei prodotti del legno e delle perdite fiscali causate. Per assicurare la tracciabilità, ciascun operatore, nell'ambito della catena interna di approvvigionamento, dovrà dichiarare da chi ha comprato legname e a chi l'ha venduto.

Il contesto globale che riguarda l'industria del legname fuorilegge è riportato nell'ultimo rapporto del Wwf : circa 50 milioni di persone vivono nelle foreste minacciate dall'industria illegale e da queste dipendono; le attività fuorilegge per lo sfruttamento delle foreste aumentano il fenomeno della corruzione e minano lo Stato di diritto, mettendo inoltre a rischio le risorse, danneggiando ecosistemi e specie. Poi bisogna contare il valore economico della funzione ambientale esercitata dalle foreste, ad esempio in tema di dissesto idrogeologico.

Infine i cambiamenti climatici: circa il 20% delle emissioni di gas serra sono causate dal degrado dei polmoni verdi del Pianeta e dalla deforestazione. Quando le terre vengono bruciate e convertite in zone agricole, non solo si libera anidride carbonica dalle piante, ma anche dai terreni. Le attività fuorilegge nell'ambito del commercio di legname a livello globale provocano una perdita annuale per i governi produttori di almeno 15 miliardi di euro in profitti e tasse, con un impatto anche sui prezzi della merce legale: secondo la American Forest & Paper Association, i prezzi del legname nel mondo sono ribassati dal 7% al 16% a causa delle attività illegali.

Secondo il Wwf, nella top ten dei paesi esportatori di legname fuorilegge nell'Unione dei 27, al primo posto compare la Russia, seguita da Indonesia e Cina. Poi arrivano Brasile, Bielorussia, Ucraina, Bosnia Erzegovina, Lituania, Camerun e Gabon. Dall'altro lato, i primi importatori in Europa risultano la Finlandia, la Gran Bretagna, la Germania, l'Italia, l'Olanda, la Francia, il Belgio, la Spagna e quindi l'Estonia.

Per l'Unione europea, la decisione è importante considerando che si stima che almeno il 20% del legname e dei prodotti del legno commercializzati in Europa provengano da fonti illegali e il provvedimento è apparso più che opportuno alle associazioni ambientaliste Amici della Terra Europa, Wwf e Greenpeace, che però evidenziano anche alcune lacune. La prima l'avvio tardivo.

Secondo la Commissione Ue i tempi sono necessari, per consentire a Stati membri e imprese private di prepararsi in maniera adeguata. Inoltre Bruxelles deve ancora sviluppare le regole più dettagliate sulla materia, per quel che riguarda i criteri di "diligenza" da assumere per gli operatori del settore e per il riconoscimento degli organismi di controllo. Un'altra criticità, secondo Amici della Terra Europa, Wwf e Greenpeace, potrebbe arrivare dalla mancanza di un tetto minimo di sanzioni valido per tutti, creando condizioni diverse in ciascuno Stato Ue.

Da Bruxelles ribattono che diverse tradizioni legislative e diversi livelli di salari fra gli Stati membri avrebbero reso poco pratico l'applicazione di una soglia "minima" della multa uguale per tutti. In ogni caso, secondo la normativa le sanzioni dovranno essere "efficaci, proporzionate e dissuasive". Se ciò non avvenisse, la Commissione avrà la facoltà di prendere provvedimenti contro lo Stato membro interessato. Altra nota dolente, per le associazioni ambientaliste è l'esclusione dalla nuova normativa dei materiali stampati, una fetta importante del mercato. Basti pensare che secondo la Confederazione europea delle industrie cartiere le importazioni di materiali stampati toccano un valore di 3,2 miliardi di euro l'anno.

Nonostante le criticità un passo in avanti comunque c'è stato e intanto l'Ue si sta occupando anche di lavorare insieme ai paesi produttori, per assicurare che abbiano il sistema e le capacità necessarie per combattere l'industria illegale. Di questo si occupa un piano di azione Ue ad hoc, il Flegt, che finora ha portato ad un accordo di partnership su base volontaria con Ghana, Camerun e Congo, mentre proseguono i negoziati con Repubblica democratica del Congo, Malesia, Indonesia, Liberia, Repubblica Centro Africana, Gabon e Vietnam.

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