[18/10/2010] News

Per salvare il Pianeta anche gli italiani dovranno cambiare dieta

FIRENZE. Sarà anche dieta mediterranea, ottima e mal imitata in molte aree del mondo, ma se tutta la popolazione mondiale mangiasse come gli italiani, anche producendo il 95% di energia da fonti rinnovabili, sarebbe necessario un secondo Pianeta per riuscire a soddisfare tutti i consumi di risorse naturali.

L'ipotesi è stata presentata nel Living Planet Report 2010 del Wwf, secondo cui i fattori della dieta e dell'approvvigionamento di energia saranno cruciali per determinare l'impronta ecologica dell'uomo sul Pianeta. Nel rapporto la dieta che si fa nel nostro Paese è stata messa a confronto con quella della Malesia, partendo dal presupposto che la prima conta su una media di 3.685 calorie, mentre la seconda arriva a 2.863. Altro dato rilevato è che la dieta made in Italy è composta da un 21% di carne e prodotti caseari, contro un 12% della dieta malese.

Il risultato è che nella partita della sopravvivenza delle risorse natura del Pianeta, secondo il Wwf, la Malesia batte decisamente l'Italia. Considerando una popolazione globale di 9,2 miliardi di persone per il 2050, se tutti mangiassero in stile malese, l'impronta ecologica arriverebbe a consumare 1,3 Pianeti, mentre se scegliessero la dieta del Belpaese, di Pianeti ne sarebbero necessari quasi due. «Se occorrerà dare da mangiare a tutta la popolazione mondiale, bisognerà considerare anche la dieta e gli investimenti di lungo termine per aumentare la biocapacità, cioè l'area necessaria a fornire le risorse primarie e la sua capacità di produzione, oltre alla cattura di emissioni di gas serra, per riuscire a ripianare il "debito ecologico"» conclude il rapporto.

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