[18/10/2010] News

“Green war” commerciale fra Usa e Cina per le energie rinnovabili

LIVORNO. L'annuncio dato dal Trade Representative Usa, Ronald Kirk, che gli Stati Uniti, in seguito ad una petizione dell'United Steelworkers (Usw - il sindacato dei lavoratori siderurgici Usa) del 9 settembre, hanno avviato un'inchiesta su «Atti, politiche e pratiche del governo della Cina in materia di commercio e investimenti nelle green technologies», in base alla  "Section 301" del Trade Act del 1974, ha fatto andare su tutte le furie il governo di Pechino.

Secondo la petizione Usw, la Cina porterebbe avanti una serie di politiche in contrasto con le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) e un protezionismo e sostegno illegittimo ai suoi produttori nazionali di eolico e solare, di batterie e veicoli "energy-efficient", che permettono alla Cina di diventare il fornitore dominante a livello mondiale di questi prodotti. Secondo la denuncia, «Queste politiche includono restrizioni all'export, sovvenzioni vietate, discriminazione nei confronti delle imprese straniere e delle merci importate, i technology transfer requirements e le sovvenzioni nazionali causano un grave danno agli interessi statunitensi». Le politiche cinesi inoltre avrebbero causato un deficit commerciale per la green-technology Usa che sarebbe aumentato ulteriormente con l'adesione della CIna al Wto, facendo della Cina il top contributor del deficit globale statunitense in questo settore.

Un vero e proprio annuncio di "green war" visto che l'inchiesta statunitense «Dovrà verificare se gli atti, le politiche e le pratiche del governo cinese negano i diritti o le prestazioni degli Stati Uniti ai sensi del Gatt 1994, all'interno del Subsidies and countervailing measures agreement (Scm Agreement), e del Protocollo di adesione della Cina al Wto». La US Trade Representative assicura che «Poiché i temi trattati nel corso della China-Green Technology investigation coinvolgono i diritti degli Stati Uniti nel quadro dell'accordo Wto, qualsiasi richiesta di consultazione sarà resa nell'ambito del Wto understanding on rules and procedures governing the settlement of disputes (Dsu) e se le consultazioni non produrranno una risoluzione con una soluzione reciprocamente accettabile, l' U.S. Trade Representative richiederà la costituzione di un panel del Wto nell'ambito del Dsu».

Agli americani risponde Zhang Guobao, capo dell'Ufficio nazionale dell'energia della Cina: «L'inchiesta americana riguardante le politiche  cinesi in materia di energia pulita, chiamata Section 301, servirà agli Stati Uniti ad avere un rilevante vantaggio per le proprie sovvenzioni nel commercio delle nuove energie».

Guobao respinge le accuse del sindacato Usa: «Le sovvenzioni cinesi alle società del settore delle nuove energie sono molto basse, mentre gli Stati Uniti hanno sovvenzionato fino a 4,6 miliardi di dollari, specialmente questo settore, durante i primi nove mesi del 2010, di cui 3 miliardi sono stati per le imprese dell'energia eolica».

E' difficile che cinesi e americani, che danno addirittura nomi diversi (green energy e energie pulite) alla stessa cosa riescano ad intendersi. Ma i cinesi respingono (e ribaltano) soprattutto tutte le accuse di discriminazione delle società straniere per favorire quelle cinesi riguardo ad una gigantesca gara d'appalto per l'eolico in Cina: «Al contrario dell'atteggiamento positivo della Cina, gli Usa hanno promulgato un atto nel 2009 per sovvenzionare i settori delle energie rinnovabili, dell'efficienza energetica e delle reti elettriche" smart grid"» - dice Guobao - «Tra le sovvenzioni accordate, 25.2 miliardi di dollari sono stati per il settore delle energie rinnovabili. Il mercato cinese dell'energia eolica è arrivato a 85 miliardi si yuan nel 2009, e circa il 21% delle attrezzature sono state importate dall'estero. Questo dimostra che l'energia eolica della Cina fornisce delle grandi opportunità ai produttori stranieri. La Cina e gli Usa devono arrivare a condurre dei dialoghi sul settore delle nuove energie».

I cinesi accusano gli americani di aver proposto una video-conferenza bilaterale sulla questione il 12 ottobre, poi l'avrebbero spostata e il 15 ottobre hanno annunciato l'inchiesta. Il 16 ottobre il ministero del commercio della Cina esprimeva il suo «Dispiacere quanto all'inchiesta americana sui prodotti cinesi di energia pulita» e sottolineava che «La Cina difenderà i suoi interessi secondo i regolamenti del Wto». In un comunicato l'Ufficio cinese per il commercio equo per le importazione e le esportazioni afferma che «La denuncia dell'United Steelworkers è senza fondamento e irresponsabile. Le Parti devono agire in accordo con le regole del Wto. Mentre il mondo attualmente lavora per migliorare il benessere della razza umana, l'iniziativa degli Stati Uniti ha inviato un cattivo segnale, dimostrando che non sostengono gli sforzi della Cina in materia. Gli Usa sovvenzionano un totale di 2.300 programmi relative all'energia, compresi dei progetti di energia pulita, il che rende ingiustificabili le critiche degli Stati Uniti verso altri Paesi. Gli Usa devono rafforzare la collaborazione con gli altri Paesi nel settore dell'energia pulita, per far fronte alle sfide del cambiamento climatico e della difesa dell'ambiente».

Accuse respinte da Kirk che rilancia: «Usw ha sollevato questioni che coprono una vasta gamma di politiche del governo cinese in materia di scambi e investimenti nelle tecnologie verdi. Si tratta di un settore di vitale importanza per gli Stati Uniti. La tecnologia verde sarà un motore per i lavori del futuro, e questa Amministrazione è impegnata a garantire la parità di condizioni per i lavoratori, le imprese e gli imprenditori la tecnologia verde americani. Prendiamo le affermazioni dell'Usw molto sul serio, e stiamo vigorosamente investigando. Alla luce del gran numero di accuse e della vasta documentazione che le accompagna, ho chiesto ai miei collaboratori di utilizzare il termine di 90 giorni autorizzati per legge per esaminare a fondo e verificare le affermazioni dell'Usw. Per quelle accuse che sono supportate da sufficienti elementi di prova e che possono essere efficacemente affrontate attraverso la Wto dispute settlement, si perseguirà per vie legali al Wto per il rispetto dei nostri diritti».

Sembra solo l'inizio delle "green war" commerciale fra i due più grandi inquinatori del pianeta.

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