[25/08/2009] News toscana

Ariel, Castellani (Pia-Publiambiente): «Peggiori condizioni di mercato, ma la richiesta c'è ancora»

FIRENZE. Per un aggiornamento sulla situazione del progetto Ariel del quale parliamo in apertura di greenreport Toscana, abbiamo contattato Massimo Castellani (Pia-Publiambiente), responsabile del progetto.

Castellani, a che punto è Ariel?

«Prima delle ferie estive sono state fatte prove (sia negli impianti di Prato sia in quelli di Montespertoli) su macchinari che potrebbero essere inseriti nell'impianto pilota di Prato. I flussi trattati sono stati inoltre sottoposti ad indagini merceologiche, e nei prossimi giorni ci incontreremo con la Regione per le necessarie autorizzazioni che l'impianto pilota deve ricevere.

Presenteremo quindi alla Regione una linea di massima del progetto per l'impianto, poiché trattandosi di impianto-pilota deve essere aggiornabile».

I finanziamenti europei previsti (circa 1 milione di euro sui 2.150.000 preventivati in totale) sono stati erogati?

«Finora l'Europa ha erogato il 40% dei finanziamenti di sua competenza».

Nel progetto è compresa anche la «definizione dei presupposti per lo sviluppo di nuovi mercati del riciclaggio», e anzi ad essa è dedicata la fase analitica iniziale, che durerà per tutto il 2009. In generale, anche in riferimento alla successiva fase di valutazione tecnologica (2009-2010), sono previsti nel progetto uno studio riguardante i mercati già esistenti, cioè quelli «dove per questi flussi è già stata individuata una destinazione in termini di dimensione della filiera recupero-riciclaggio», e analisi relative all'accesso a questi mercati e alla «promozione di nuove filiere di mercato» su scala regionale-locale. A che punto è lo studio, quindi? E in particolare, siamo più o meno vicini, rispetto al momento in cui è stata presentata l'iniziativa, a far sì che queste 14.000-23.000 tonnellate di plastica possano avere un mercato?

«Rispetto a quando il progetto è stato presentato il mercato è cambiato molto: la crisi finanziaria ed economica si è riflessa anche sui mercati delle materie prime secondarie. Il prezzo delle materie prime seconde è crollato soprattutto perchè è crollato quello delle materie prime vergini. Comunque, dalle analisi effettuate, si vede che il materiale potrà essere collocato, anche se non con gli stessi standard di mercato di qualche tempo fa, ma la richiesta c'è ancora.

Abbiamo fatto vari incontri esplorativi sia col circuito Conai, sia con operatori extra-Conai per sondare la disponibilità. Più avanti sarà necessario attuare degli accordi preliminari sulla possibilità di collocare il materiale a condizioni standard, facendo cioè accordi con quei soggetti che siano in grado di garantire un ritiro di quantitativi costanti di materiale. Ma questi accordi dobbiamo ancora farli.

Insomma, le condizioni ci sono anche se sono cambiati i contorni economici e di mercato che all'epoca (cioè nella fase preparatoria, che ha preceduto il lancio dell'iniziativa a gennaio 2009, ndA) motivarono il progetto. Il prossimo step fondamentale è implementare l'impianto-pilota: ciò che conforta è che siamo in linea con la tempistica, non ci sono eccessivi ritardi e questo è bene perchè è proprio sull'aspetto legato alla tempistica che la Ue svolge i controlli più accurati».

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