[18/10/2010] News toscana

La simbiosi territoriale di Matteo Renzi

FIRENZE. Dunque il comune di Firenze ha deciso: il nuovo Piano Strutturale stoppa le nuove costruzioni, con l'azzeramento della coda del vecchio piano regolatore targato Domenici-Biagi.
Saranno 260.000 i metri quadri di costruzioni in meno, con una frenata in quella parte di consumo del suolo orientata alle nuove realizzazioni volumetriche immobiliari e a trasformazioni molto discutibili (soprattutto nel centro storico).

E' questo il segnale che tampona e riequilibra, secondo la volontà del sindaco di Firenze e della sua giunta, i fabbisogni infrastrutturali non rinviabili per la città. Perché le due nuove linee della tramvia, il termovalorizzatore di Case Passerini, il polo della Musica, l'alta velocità, il parco delle Piana, le grandi Cascine, la nuova stazione sotterranea, l' aeroporto di Firenze, le tre nuove arterie di attraversamento della città ed in ultimo il nuovo stadio sono investimenti strutturali abbastanza impattanti ed in pieno percorso progettuale e/o realizzativo.

L'esigenza di nuove case può essere risolta, secondo l'impostazione del piano strutturale presentato la scorsa settimana, realizzando nuove costruzioni all'interno di aree dismesse da tempo: ex caserme, obsolete strutture manifatturiere, aree deposito non più utilizzate di aziende partecipate, etc., di cui Firenze dispone per circa 850.000 mq. In queste aree "dismesse" l'iter potrà essere veloce e senza bisogno di nuove opere di urbanizzazione e integrazione territoriale.

La scelta di Renzi è quindi di puntare tutto sulle infrastrutture indispensabili per lo sviluppo e far sì che la loro realizzazione, seppur molto impegnativa, corra all'interno di un tessuto cittadino che può respirare senza veder sorgere altre nuove costruzioni il qua e in là perché "già autorizzate", ma anzi garantendo che il "verde" a disposizione degli abitanti sia salvaguardato e reso ancor più disponibile in modo "circolare" e continuo.

Non è cemento zero, piuttosto potrebbe essere zero nuovo cemento, ma in ogni caso sua logica decisionale ce l'ha.

 

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