[15/10/2010] News toscana

Il dibattito sulla sostenibilità fatica a decollare

PISA. Già le prime sortite dell'assessore Marson (Nella foto) e le seguenti precisazioni   di Rossi e le reazioni anche sgradevoli che suscitarono confermarono che sui temi ambientali il confronto non sarebbe stato facile neppure in Toscana. E ancor meno lo sarebbe stato  decidere su questioni da troppo tempo eluse e rinviate.

In due articoli sul Tirreno a firma  di Massimo Paoli e Riccardo Cardellicchio si è tornati a parlare della costa, di alluvioni e altri disastri. Si tratta di situazioni che riguardano nel senso più lato la programmazione, la pianificazione ossia quel governo del territorio previsto dal 2001 in Costituzione ma di cui si sono perse le tracce ( e persino i termini) anche nella filza di decreti, deleghe e chiacchiere sul federalismo fiscale. Tutte questioni quelle poste dai due articoli dalla nautica alla gestione dei fiumi che riguardano con la regione lo stato, gli enti locali ma anche le autorità di bacino e i parchi tutti sotto schiaffo a Roma, ma poco considerati finora anche da noi come mostrano gli inspiegabili ritardi del passato che ora richiedono finalmente determinazione e una chiara e ferma  volontà. Richiedono anche che decisioni  annunciate, ad esempio, come quella di portare la gestione della tenuta di San Rossore a Firenze sia evitata per non aggiungere errore ad errore.

Se il nuovo codice dei beni culturali è tornato a separare il paesaggio dall'ambiente e dalla natura perché aggiungervi ora  una gestione ‘separata' della tenuta dal suo naturale contesto e cioè il piano del parco? Ecco perché va ben messo in chiaro che il dibattito sul PIT possa ridursi a qualche lubrificazione  della legge regionale del 2005 e a qualche semplificazione opportuna ma assolutamente insufficiente.

Ci sono aspetti del PIT e della stessa legge del 2005 che vanno visti in più adeguati contesti a partire da quella nuove legge regionale sui parchi a cui vanno rinviate anche decisioni non trasferibili ad altri contesti se non vogliamo fare nuovi pasticci tipo quello di San Rossore. Ma qui sono in molti che dovrebbero - se non sono caduti in sonno -battere un colpo.

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