[13/10/2010] News toscana

Water front di Portoferraio: via libera dal Consiglio regionale della Toscana

FIRANZE. Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato a maggioranza la ratifica dell'accordo di pianificazione per la variante al Piano strutturale di Portoferraio che consentirà al più popoloso comune elbano di ralizzare il cosiddetto Water front, un insieme di infrastrutture, portualità turistica e filiera nautica che secondo gli ambientalisti, e in particolare Legambiente che nel 2009 dedicò al progetto un blitz di Goletta Verde.

Proprio dal Cigno Verde viene la prima reazione isolana: «Con il voto sul Water front portoferraiese è evidente che l'amministrazione di centro-sinistra di Portoferraio, appoggiata dall'opposizione di centro-destra, non ha rispettato gli impegni di discussione e approfondimento che assunse ufficialmente dopo un incontro di ormai molti mesi fa con Legambiente, Wwf ed Italia Nostra.

Le nostre osservazioni al progetto iniziale sono almeno servite a far saltare scelte scellerate come quella di costruire una settantina di ville "per ricchi russi" a Punta della Rena, uno degli ambienti più fragili del Golfo e a salvare le ultime zone umide rimaste. Ma la pappa del Water Friont sembra ormai cotta e servita ed è una pappa ancora molto indigesta e che non ci piace.

Speriamo solo che il sindaco Roberto Peria faccia seguito ai suoi impegni di aprire un tavolo di discussione e confrnto per il proseguimento dell'iter del water font, cominciando magari a discutere come promesso con le associazione ambientalista di opere di mitigazione del progetto e di valorizzazione, iniziando da caipre quali abusi siono stati compiuti sulla costa per non "regolarizzarli" con il water front».

In Consiglio regionale si è astenuto il Pdl, contraria l'Udc, non certo per motivi urbanistico-ambientali ma perchè lamenta un diverso trattamento per il porto di Rio Marina, dove è sindaco il suo deputato Francesco Bosi, bloccato dalla REgione. Il presidente della Commissione ambiente, Vincenzo Ceccarelli (Pd) ha spiegato ai consiglieri regionali che dagli approfondimenti fatti risultano «Rafforzati gli aspetti di tutela ambientale» e che c'è l'accordo con l'Autorità portuale, mente i volumi previsti per gli interventi a terra deriverebbero da demolizioni o da previsioni comunque già esistenti.

Ceccarelli ha anche tracciato i profili di intervento della riorganizzazione dell'offerta portuale elbana che si basanoi su due ambiti: «Il porto commerciale ed il porto turistico. All'interno di quest'ultimo sono previsti il "Porto turistico Cantieri", destinato alle attività di costruzione, riparazione, rimessaggio delle imbarcazioni, e connesso all'ormeggio di barche di grandi dimensioni; ed il "Porto turistico di San Giovanni", dedicato alla nautica da diporto, e quindi destinato alle imbarcazioni medio-piccole e connesso alla riqualificazione e alla fruizione pubblica dell'area. L'intervento è subordinato ad una preventiva valutazione di impatto ambientale oltre ad alcune prescrizioni tra cui il mantenimento della prevalenza della dimensione orizzontale del paesaggio».

In una nota la Regione sottolinea che «Per quanto riguarda le competenze regionali, l'accordo di pianificazione consente alla Regione di implementare il Pit (Piano di indirizzo territoriale), specificando e dettagliando gli obiettivi e le azioni strategiche previste nel Masterplan "la rete dei porti toscani"».

Che l'atteggiamento del centro-destra sia più che benevolo lo dimostra l'astensione della Lega Nord Toscana che Gian Luca Lazzeri ha spiegato con la «Consapevolezza che si tratta di un intervento necessario che mette mano ad una zona degradata del Comune di Portoferraio». La Lega Nord ha qualche perplessità (che riflette stranamente quella degli ambientalisti) solo sulla «Non adeguatezza dell'informazione alla popolazione sul progetto finale; sulle strutture in cemento armato molto profonde" (con rischio per la salute per la rimozione dei fanghi presenti) previste sui fondi di drenaggio e su alcune garanzie che mancherebbero riguardo agli insediamenti residenziali».

Contraria come si è detto l'Udc: il consigliere Giuseppe Del Carlo ha definito la procedura «Un po' municipalistica e non sufficientemente rispettosa del Protocollo d'Intesa sottoscritto da tutti i Comuni elbani». Anche qui le critiche sul fatto che la Valutazione di impatto ambientale «Avverrà dopo, con la variazione al piano strutturale e con il regolamento urbanistico, mentre in altri Comuni (come Rio Marina) si chiede preventivamente», riecheggiano le osservazioni di Legambiente che a dire il vero non è stata certo tenera con il porto di Rio Marina e la gestione urbanistica di Bosi.

Marco Taradash ha annunciato l'astensione del Pdl dovuto alla «Desolazione per le modalità seguite rispetto a lavori da tempo reclamati e necessari. Si arriva con grande ritardo (dal 2007) a votare la delibera di ratifica, e per cominciare a vedere qualcosa, bisognerà aspettare il 2015».Il Pdl a Portoferraio appoggia (salc vo un consigliere) il water fronton ma a Firenze sottolinea che «Non sono state fatte cose essenziali. Non c'è la valutazione dell'impatto ambientale, e manca anche il coinvolgimento reale delle popolazioni interessate. E voi, come al solito avete figli di serie A e di figli di serie C. L'Elba ha circa 30mila abitanti, ma voi avete scelto l'unico comune amministrato dal centrosinistra». Un altro conigliere del Pdl, Andrea Agresti, ha detto che quanto spiegato da Ceccarelli sembra suggerire «Un certo timore, rispetto a quantificazioni urbanistiche standard necessarie. L'Elba è da considerare tutta insieme. Sarebbe bene che anche certe espressioni scomparissero dagli atti: scrivete nautica sociale, ma francamente non capisco cosa ci sia di sociale nella barca o nel posto barca». Poi invece di votare contro il Pdl si è astenuto, sapendo bene che per gli altri porti (come ad esempio Marciana Marina) i ritardi sono dovuti più ai pasticci dei comuni che ad una cattiva predisposizione della Regione verso il centro-destra e che il voto su Portoferraio ora potrà essere utilizzato come termine di paragone per i comuni amici.

La capogruppo dell'Idv Marta Gazzarri ha detto che «Si tratta di un intervento molto importante per l'Elba, che non vive un momento felice. L'isola, insomma, è in difficoltà per fatti legati anche alla privatizzazione della Toremar, mentre l'aeroporto di Marina di Campo non viene utilizzato. L'intervento per valorizzare e qualificare la portualità è da guardare con favore: Portoferraio è un porto naturale, ed è il più importante, ma ciò non significa che il rilancio non debba essere inserito in una rivitalizzazione dei porti dell'Elba».

Secondo Ardelio Pellegrinotti (Pd) gli adempimenti alla normativa vigente che sono stati seguiti per tutto l'iter del procedimento e riferendosi all'intervento previsto a S. Giovanni, ha assicurato che è a basso impatto ambientale ed ha ricordato la situazione di «Anarchia di piccole imbarcazioni e la necessità di razionalizzare e dare servizi. Opportuni anche gli interventi sul Porto commerciale, per barche più grandi, senza volumetria aggiunta. I Cantieri per il rimessaggio avranno poi una ricaduta positiva sui comuni vicini». Per Matteo Tortolini (Pd) si tratta di un «Progetto di rilancio serio per la prospettiva turistica dell'Elba, necessario e non sufficiente, in un ambito di rilancio che fa i conti con un sistema turistico pesantemente in crisi. Secondo Tortolini «Il cantiere Esaom rischiava la chiusura, siamo arrivati alle condizioni di rilancio dentro l'accordo su Portoferraio. Un accordo che comunque si fonda su un'intesa strategica che ha coinvolto gli altri comuni e l'autorità portuale: anche se è bene ricordare che l'iniziativa urbanistica è compito dei Comuni». Per il consigliere piombinese non è m nemmeno vero che della cosa si è discusso poco: «Sono anni che si discute, si è perso il numero delle assemblee».

Non è d'accrodo Monica Sgherri (Federazione della Sinistra-Verdi) che pure fa parte della maggioranza e conosce i problemi elbani altrettanto bene di Totolini: «Si tratta di un intervento pesante che chiede massima attenzione, in particolare su insediamenti e nuove volumetrie. Riguardo alle opere portuali è chiaro l'obiettivo ambizioso di allungare la stagione di lavoro dell'Elba». Ma l'esponente di Rifondazione, che all'Elba si oppone al water Front, ha molti dubbi sugli ampliamenti legati non solo alle attività portuali, e quindi a terra, e auspica di «Guardare con estrema attenzione al regolamento urbanistico ancora da fare». La Sh gherri a avrebbe preferito che la Commissione regionale (dove non ha partecipato al voto) avesse approvato una raccomandazione, ma alla fine ha votato con la maggioranza, definendo la scelta «Un voto favorevole preoccupato» e ha chiesto all'Assessore Marson «Di venire in Commissione una volta che sia approvato il regolamento urbanistico».

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