[04/10/2010] News

Climate change talks di Tianjin: basse aspettative per Cancun e "step by step"

LIVORNO. Sono iniziati oggi a Tianjin, in Cina i Climate change talks dell'United Nations framework convention on climate change (Unfccc) che comprendono la quattordicesima sessione dell'Ad hoc working group on further commitments for annex I parties under the Kyoto Protocol (Awg-Kp) e la dodicesima sessione dell'Ad hoc working group on long-term cooperative action under the convention (Awg-Lca), che termineranno il 9 ottobre. Sono gli ultimi Climate changhe talks prima del summit internazionale Unfccc di Cancun e il clima non sembra essere molto propizio.

La segeretaria esecutiva dell'Unfccc, Christiana Figueres, ha provato a motivare i delegati alla vigilia dell'incontro di Tianjin: «Di fronte alle recenti catastrofi naturali, come le inondazioni in Pakistan o i devastanti incendi della Russia, chiedo alla comunità internazionale di prendere delle iniziative concrete contro il cambiamento climatico durante i prossimi negoziati sul clima. Questi disastri sono stati talmente drammatici che molte altre catastrofi naturali sono state relegate in secondo piano dai media. La scienza sta dimostrando come questi avvenimenti siano legati al cambiamento climatico che è causato dale attività umane e dale emissioni di gas serra. Non solo i governi devono preparare le società al cambiamento climatico ma dovranno superare delle nuove tappe durante I negoziati dell'Unfccc. Sta aumentando l'urgenza per i governi di oltrepassare queste nuove tappe a Cancun. Sono pronti a raggiungere un accordo ma restano divisi sul contenuto. I governi hanno fatto numerose promesse di riduzione delle emissioni di gas serra, ma a Cancun devono decidersi a dire quando devono arrivare a questi obiettivi. I Paesi industrializzati hanno promesso di allocare 30 miliardi di dollari per I Paesi in via di sviluppo perché anche loro possano adottare la loro politica ambientale e lottare contro il cambiamento climatico. Più di 100 miliardi di dollari all'anno sono stati promessi dai Paesi industrializzati entro il 2020. Delle misure concrete su come rispettare queste promesse sono necessarie».

A Tianjin si discuterà soprattutto della questione che divide di più e da sempre: gli impegni dei paesi industrializzati nell'ambito del protocollo di Kyoto e le ulteriori riduzioni delle emissioni dopo il 2012, quando il Protocollo "scade" , e della preparazione di una bozza di testo negoziale per Cancun. Secondo Asad Rehman, di Friends of the Earth, «Il futuro del Protocollo di Kyoto è in forse a causa dei tentativi americani già in atto di indebolirne il quadro per affrontare il cambiamento climatico a livello internazionale. E ora altri paesi, tra cui Australia e Giappone, fanno a gara a mettere sul tavolo gli impegni volontari al più basso livello possibile».

La Figueres si augura che a Tianjin ci siano progressi "passo passo", ma nemmeno lei prevede progressi verso un accordo vincolante: «Voglio essere chiara: non esiste una bacchetta magica, nessuno accordo sul clima risolverà tutto in questo momento. Aspettarselo è ingenuo. Comunque, sono certa che il mondo può fare questo "step by step", ma solo se continuiamo a camminare fermamente nella giusta direzione, anche a Cancun».

Margaret Mukahanana-Sangarwe, la presidente dello Zimbabwe dell'Awg-Lca, ha presentato a Tianjin un ordine del giorno che sottolinea che i governi devono sviluppare una "visione comune" per affrontare le emissioni di gas serra, compresi i finanziamenti per la mitigazione e l'adattamento, il trasferimento tecnologico e la ripartizione degli oneri di riduzione delle emissioni tra Paesi sviluppati e in via di sviluppo .

Mukahanana-Sangarwe sottolinea che bisogna chiarire diversi aspetti alla "misure di commercio internazionale": «Il progetto di testo prevede scambi commerciali nel contesto di una visione condivisa, approcci settoriali, conseguenze delle misure di risposta, approcci diversi, nonché questioni più specifiche , come l'agricoltura . Inoltre, nella lista sono state inserite le complesse discussioni in materia di conservazione e gestione delle foreste, nota come "Redd-plus". In particolare, la questione del trasferimento tecnologico, i diritti di proprietà intellettuale e i combustibili non sono stati menzionati in questa sezione, nonostante la loro evidente dimensioni del commercio internazionale».

I documenti preparatori di Tianjin e altri recenti meeting internazionali dovrebbero permettere all'Unfccc di scegliere in Cina alcune aree in cui sia possibile realizzare dei progressi in vista del vertice di Cancun.

Ma a settembre il Major economies forum (Mef) aveva avvisato che a Cancun non si firmerà nessun accordo globale sul clima, parlando furbescamente di risultato «globale, ma non necessariamente esaustivo», e dicendo che Cancun dovrebbe servire ad identificare le questioni più difficili, come se queste non fossero già più che note. Il Mef, cioè le più grandi economie del mondo responsabili dell'80% delle emissioni di gas serra, ha "suggerito" di utilizzare Tianjin per "estrarre" le questioni contenute nel testo dell'Awg-Lca sulle quali ci potrebbe essere realisticamente un accordo in Messico.

Di fronte a queste posizioni al ribasso, Mukahanana-Sangarwe ha chiesto che almeno i governi «Elaborino le disposizioni necessarie per avviare un programma di lavoro per l'agricoltura. Ho suggerito di affrontare i campi di applicazione, i principi e le garanzie per il Redd-plus, con le opzioni di finanziamento possibili, tra cui il ruolo delle compensazioni e dei meccanismi basati sul mercato».

Se non su i troverà un consenso minimo su cosa fare a Cancun, i negoziati di Tianjin potrebbero prendere strade inaspettate, soprattutto la durissima partita politica che si sta giocando all'Awg-Kp, dove alcuni Paesi sviluppati non vogliono che il Protocollo di Kyoto vada avanti e questo comprometterebbe anche alcuni dei passi in avanti fatti dall'Awg-Lca. I Paesi in via di sviluppo rispondono che non permetteranno di fare un passo in più alle discussioni dall'Awg-Lca fino a quando i Paesi ricchi non si impegneranno davvero per il post-Kyoto definendo livelli più alti di riduzione delle loro emissioni di gas serrai.

Lo "step by step" della Figueres visto da Tianjin sembra uno stallo per Cancun, l'Unfccc ha una settimana per capire se la sua agenda servirà a qualcosa o se in Messico le sue pagine verranno nuovamente sbanchettate dai soliti noti.

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