[30/09/2010] News toscana

Gli Ato rifiuti ascoltati in Commissione regionale d'inchiesta sui servizi pubblici locali

FIRENZE. In commissione regionale d'inchiesta sui servizi pubblici locali di rilevanza economica, presieduta da Alessandro Antichi (PdL), è stato fatto il punto sui tre Ato dei rifiuti Toscana Costa, Toscana Centro e Toscana Sud. Le difficoltà nei diversi ambiti sono diverse ma il pensiero comune ora riguarda l'immediato futuro: dal 1 gennaio 2011queste autorità non esistono più, in base a quanto previsto dalla Legge finanziaria e qualunque atto dovesse essere prodotto sarebbe nullo.

L'assessore all'ambiente Bramerini (Nella foto) ha annunciato un periodo di transizione, con possibile commissariamento (da attuare con specifica legge) che non è stato accolto con entusiasmo dagli Ato. «È evidente che la Regione è obbligata ad intervenire - ha dichiarato Riccardo Gabellini, presidente di Toscana centro - tuttavia la Finanziaria non impone l'abolizione dei Consorzi».

Essendo gli Ato forme consortili, l'invito alla Regione è quello di valutare le alternative legittimamente possibili per una gestione straordinaria. Poi i presidenti hanno fatto il punto sulla situazione nei singoli Ambiti territoriali ottimali.

«Toscana Costa - ha informato il direttore Franco Borchi - soffre la presenza di 23 gestori di raccolta e impianti e si riferisce ad un territorio molto variegato, con gestioni legate ad esigenze territoriali per natura diverse. Inoltre nel nostro territorio c'erano e permangono differenze tariffarie talvolta anche eclatanti».

Borchi ha inoltre ricordato l'irrisolto problema del «flusso di rifiuti in arrivo da Toscana Centro».  Su questo punto ha immediatamente risposto Gabellini «Nel corso di quest'anno abbiamo lavorato per scongiurare situazioni di emergenza e in questo senso posso anticipare che il rinnovo dell'accordo, con un giusto adeguamento dei costi, con Ato Costa è alle porte. Toscana Centro comprende 7 aziende di dimensioni notevoli su un territorio molto complesso e serve oltre un milione e mezzo di abitanti». Poi al di là delle difficoltà e dell'adeguamento dei costi non sarebbe male adeguare anche gli impianti per rendere l'ambito autosufficiente.

Per Paolo Nannini, presidente di Ato sud, che ha annunciato la gara per l'affidamento del servizio entro novembre, il suo  «è un territorio che si è trovato d'accordo su un modello preciso. Quello di un'Autorità di ambito quale naturale consulente per i comuni», ma per il presidente occorre rivedere il «modello toscano nel suo insieme perché le priorità devono essere riduzione e raccolta differenziata di qualità». E poi naturalmente c'è anche tutto il resto della filiera perché avere "mucchietti" di rifiuti ben differenziati non risolve affatto il problema.

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