[30/09/2010] News toscana

La Regione Toscana ricorre alla Corte costituzionale contro la finanziaria varata dal governo

FIRENZE. La Regione Toscana ha deciso di ricorrere alla Corte costituzionale contro la legge finanziaria (L.122/2010) ed in particolare contro gli articoli che trattano i pedaggi sui raccordi e la "Scia" (Segnalazione certificata di inizio attività), ritenuti illegittimi.

Per quanto attiene i pedaggi su autostrade e raccordi autostradali in gestione diretta Anas (questione che ha fatto sollevare molte proteste anche da parte delle province), l'articolo in questione è il 15. Secondo la Regione, considerato che un aumento delle tariffe attualmente previste comporta conseguenze anche di notevole impatto sul territorio circostante, il legislatore ha violato le competenze regionali previste dal terzo e quarto comma dell'art. 117 della Costituzione (che definisce le potestà legislative di Stato e Regioni) anche sotto il profilo del principio della "leale cooperazione".

La Regione nel suo ricorso specifica che per fissare criteri e modalità di applicazione dei pedaggi (tra l'altro alcuni inseriti ex novo e perfino su strade regionali) avrebbe dovuto infatti essere coinvolta almeno la Conferenza Stato-Regioni, dal momento che sicuramente le determinazioni legislative e regolamentari su questa "variabile" spettano alle Regioni in attuazione della loro competenza "concorrente" in materia di governo del territorio e di grandi reti di trasporto e navigazione.

Quindi il provvedimento legislativo è stato letto come una indebita intromissione statale nelle competenze e attribuzioni regionali. «Il pedaggiamento introdotto dalla manovra - ha ribadito l'assessore ai trasporti Luca Ceccobao - bypassa la ricerca di soluzioni per aggredire le criticità dei raccordi autostradali toscani, Siena-Firenze e Bettolle-Perugia. Prima di parlare di qualsiasi forma di pedaggio, che comunque dovrà sempre tenere conto dei residenti, devono essere realizzate le necessarie opere di messa in sicurezza e di miglioramento del manto stradale (penso soprattutto all'Autopalio, totalmente inadeguato e in alcuni tratti persino pericoloso). Non servono ingiusti balzelli per far cassa, ma investimenti consistenti per le strade toscane».

L'altro articolo della finanziaria ritenuto incostituzionale dalla Regione Toscana, è il 49 comma 4bis riguardante la Scia. La disposizione prevede che la segnalazione certificata di inizio attività sostituisca l'espressione "Dia" ovunque ricorra, anche nelle leggi regionali. In questo caso i legali della regione Toscana hanno segnalato che non è stato dato il necessario tempo di adeguamento alle leggi statali e inoltre sono state violate le attribuzioni della Regione in materia di governo del territorio (vedi terzo comma dell'art.117 della Costituzione), vanificando le normative regionali e non consentendo un efficace controllo sull'attività urbanistico-edilizia.

«L'introduzione della Scia - ha sottolineato l'assessore all'urbanistica Anna Marson (Nella foto) - peraltro non accompagnata dai necessari chiarimenti, genera incertezza nei comuni e nei professionisti del settore edile per le incongruenze rispetto alla legislazione vigente in materia di edilizia. Da qui discendono una serie di  contraddizioni che possono aprire spazi di contenzioso». Infine la Regione Toscana ha impugnato anche "l'esproprio" del potere decisionale regionale rispetto a quello del Consiglio dei ministri, nei casi in cui non si raggiunga un'intesa in sede di Conferenze dei servizi in materia di tutela ambientale e paesaggistico-territoriale e di tutela della salute e della pubblica incolumità. Il ricorso è stato notificato nei giorni scorsi alla Consulta.

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