[28/09/2010] News

Cittą dell'altra economia: domani ultimo giorno di apertura? Nessuno lo sa

ROMA. Domani (mercoledì 29 settembre) a partire dalle ore 17.30 è stato organizzato un pomeriggio di mobilitazione a sostegno del progetto romano Città dell'altra economia (CAE) per riaffermare la validità e la necessità di un percorso lungimirante che è unico in Italia e che molte città hanno studiato per poterlo replicare. In quella occasione sarà chiesto con forza al Sindaco Alemanno e alla sua Giunta non solo di non fermare questo progetto ma al contrario di vedere finalmente rilanciate adeguate politiche di sostegno pubblico alle realtà di impresa di Altra Economia, oggi riconosciuta e definita anche da una apposita Legge regionale del Lazio.

Riuso e riciclo, energie rinnovabili, agricoltura e cucina biologica, turismo responsabile, commercio equo e solidale, finanza etica, software libero: questi settori di attività concorrono tutti insieme ad alimentare il tessuto di una possibile alternativa in formazione rispetto alla tradizionale economia, ormai sicuramente non più funzionale così com'è al pieno benessere sociale delle famiglie, dei singoli individui e degli imprenditori che lavorano rispettando norme e leggi dello Stato.

Ieri la mobilitazione cittadina è arrivata anche in Aula Giulio Cesare durante lo svolgimento del Consiglio Comunale. Dai banchi dell'opposizione è stato srotolato un piccolo striscione e un cesto di prodotti dell'economia solidale (verdure biologiche, caffè del commercio equo , materiali di riuso e riciclo , un cd di software libero, e un modellino ad energia solare ed un catalogo di viaggi solidali) è stato poggiato sul tavolo della Presidenza.

Atti simbolici, semplici ma importanti che cercano di suggerire alla Giunta che governa Roma di non affossare chi aveva creduto nell'idea e investito per tre anni soldi ed energie per poter far crescere e animare un luogo pubblico creato per diventare la vetrina concreta di pratiche virtuose, etiche e davvero sostenibili. Per fornire a tutti i visitatori un colpo d'occhio complessivo e concreto sull'altra Economia, fornendo tutte le informazioni utili a poter poi ritrovare le stesse pratiche nei propri municipi, dove si svolge la vita quotidiana.

E' davvero deludente essere costretti dai fatti ad avere la netta sensazione che gli attori eletti dai romani e chiamati ad esercitare una sana, trasparente e obiettiva amministrazione della nostra città non riescano a dare risposte concrete anche su questioni che in realtà sono molto semplici ma anzi si trincerano dietro dichiarazioni-fotocopia inviate alle agenzie di stampa senza aver mai ascoltato neanche una volta chi ogni giorno da anni lavora su temi e pratiche che andrebbero invece capite e approfondite.

Basterebbe ad esempio chiarire come mai non si sono voluti rispettare i dettami del bando di assegnazione delle attuali imprese insediate. All'art. 9 infatti si dice esplicitamente che alla fine dei tre anni l'Amministrazione avrebbe dovuto concedere alle realtà insediate che avessero costituito un consorzio la gestione dell'intera struttura della Cae.  

Oppure per quale motivo si continua a dichiarare che l'Amministrazione risparmierà una cifra intorno ai 250 mila euro quando proprio il passaggio previsto al Consorzio avrebbe già da solo consentito di ridurre notevolmente i costi di gestione per lo spazio pubblico . Inoltre come è stato possibile spendere davvero tali cifre se ormai da più di un anno non è mai stata eseguita in alcun modo la manutenzione ordinaria e straordinaria nella Cae e non si è mai visto nessuno al lavoro?

Ma soprattutto: perché in questi anni il Comune non ha mai realizzato almeno una iniziativa pubblica per promuove l'Altreconomia a Roma e perché non sono state avviate politiche pubbliche a sostegno delle imprese, magari riprendendo a convocare il tavolo dell'Altreconomia?

«E' quindi al Sindaco Alemanno che ci rivolgiamo direttamente - dichiara Riccardo Troisi Presidente del Consorzio - perché crediamo necessario un suo intervento  per esprimersi  su questa vicenda dando risposte certe  rispetto al  vuoto silenzio di questi mesi del 2010. Per diretta conseguenza di questa assenza di dialogo e di risposte alle nostre preoccupate sollecitazioni, diverse imprese  cooperative la scorsa estate hanno dovuto assumere decisioni imprenditoriali che le hanno costrette a non prevedere più la permanenza nella CAE  non avendo assicurato il punto di commercializzazione, per continuare anche ad assicurare un posto di lavoro ai collaboratori. E non tutti purtroppo sono riusciti in questo obiettivo».

Durante il pomeriggio di domani (mercoledì 29) dopo l'assemblea sono previsti anche piccoli momenti per interventi teatrali e musicali con artisti che si esibiranno a sostegno del progetto così come ha fatto Ascanio Celestini nella serata di domenica 26 settembre, durante la Festa della Città dell'Altra Economia, con uno spettacolo al quale hanno assistito più di mille spettatori che hanno anche firmato aderendo all'appello del Consorzio.

In chiusura anche assaggi e degustazione di prodotti biologici preparati dal bioristorante della CAE.

Per aderire all'appello

www.cittadellaltraeconomia.org

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