[28/09/2010] News

L’anatra zoppa del rinascimento nucleare riposa in pace nel “Pebble Bed”

LIVORNO. Harvey Wasserman, autore con Pete Seeger di "Song for Solartopia!"  scrive sull'Online Journal: «Mentre la "reactor renaissance" chiede disperatamente di nuovo miliardi ad un Congresso "anatra zoppa", una delle sue stelle più brillanti è caduta e morta. Altri molto attesi piani di "nuova generazione" potrebbero presto morire con lei. Per anni "esperti" di reattori hanno propagandato il progetto "Pebble Bed" (traducibile in letto di ghiaia, ndr) come un'alternativa "intrinsecamente sicura" ai tradizionali "domed light water models". Ora i suoi sviluppatori sudafricani dicono che non ci butteranno più denaro dentro».

L'idea che sosteneva il progetto "Bed Pebble" era quella di creare una massa critica di particelle di uranio rivestite con carburo di silicio e racchiuse in grafite. Questi "pebbles" altamente radioattivi avrebbero dovuto "bollire" in un "passive container" raffreddato ad elio. Questa massa super-riscaldata avrebbe dovuto produrre calore ed elettricità senza la necessità di una cupola di contenimento. Una specie di miracolo tecnologico che veniva presentato come supersicuro e che non avrebbe avuto bisogno di back-up emergency systems per evitare una catastrofe nucleare. Piccoli e semplici reattori nucleari da produrre in serie da usare direttamente nelle industrie e in altre strutture, come abbiamo già spiegato in un articolo precedente di greenreport. La tecnologia "Pebble Bed" è nata in Germania ma è stata adottata e sviluppato dal governo del Sudafrica e presentata come un motivo di orgoglio per un Paese in via di sviluppo che diventava così protagonista del "rinascimento nucleare" da esportare a basso prezzo in Africa.

Alla fine la cosa si è rivelata un disastro economico e scientifico: tutti i partner (compresa l'americana Westinghouse) si sono ritirati, i possibili clienti non si sono mai fatti avanti, e il governo sudafricano non sa dove trovare i 4,2 miliardi di dollari necessari solo per mandare avanti le ricerche. Secondo il Sudafrica, Usa e Cina starebbero ancora lavorando a questa tecnologia, ma nessuno sembra seriamente impegnato a costruire un prototipo e il "Pebble bed" finirà tra i molti sogni (o incubi) irrealizzati del nucleare sicuro e a basso costo. Inoltre tutte le tecnologie di "mini-nucleare" sono messe sempre più in discussione anche a causa della loro vulnerabilità ad attacchi terroristici, visto che basterebbe un semplice colpo di mortaio per provocare una tragedia nucleare. Ma a quanto pare ci sono anche problemi progettuali: i componenti metallici del "Pebble bed" non sarebbero in grado di contenere il calore e le radiazioni in caso di incidente grave.

Secondo Wasserman «La morte del "Pebble bed" ha un significato notevole. Per quasi due decenni i sostenitori dei reattori lo hanno annoverato tra la flotta immaginaria di reattori di nuova generazione che sarebbe venuta a salvarci. Il suo presunto brillante futuro ne avrebbe fatto solo una delle molte nuove tecnologie nucleari, che avrebbero  reso inutili l'energie eolica e solare. Questo arsenale anti-green include inoltre i reattori autofertilizzanti veloci, che magicamente creeranno  nuovo combustibile dal combustibile usato. Il Candu ad acqua pesante canadese. I reattori al torio, che brucerebbero un elemento radioattivo diverso dell'uranio. I reattori a fusione, che mimano la forza gigantesca del sole. Il nuovo AP 1000 della Westinghouse. Il nuovo European (o Evolutionary) power reactor della francese Areva ed un'intera flotta di progetti di "Quarta Generazione" che sono non sono stati sperimentati e spesso apparentemente irrealizzabili». Wasserman mette impietosamente il coltello nella piaga della favolistica sviluppista del nucleare: «Proprio come le vecchie proposte di progetti, gli aerei a propulsione nucleare, di case costruite con uranio e missili nuclear-tipped anti-ballistic, tutti questi progetti sono in conflitto con la realtà. Nessuno offre una soluzione realistica al problema delle scorie o del terrorismo, per non parlare dei costi, dell'emissioni di calore e produzione di gas serra presenti in tutti i processi di fissione/fusione. Il primo "big breeder", il Fermi 1, è quasi esploso a Monroe, nel Michigan, nel 1966, minacciando di irradiare l'intera regione dei Grandi Laghi. I modelli di oggi sono estremamente pericolosi, sporchi e sono stati ampiamente respinti, al di fuori della Francia e del Giappone, dove operano a malapena».

Il Canada non è stato in grado di trovare acquirenti per il suo progetto Candu e ha messo in vendita l'Atomic energy of Canada. I reattori al torio non sono stati testati, non esistono prototipi. I reattori a fusione sono periodicamente pubblicizzati da anni, ma sempre come soluzione disponibile tra almeno 20 anni. L' AP1000 e l'Epr sono nei guai per problemi normativi, di sicurezza e soprattutto finanziari.

Michael Mariotte del Nuclear information & resource service spiega che è l'intera quarta generazione di reattori nucleari ad evidenziare problemi di realizzazione: «Il "Bed Pebble" è venuto meno per la stessa ragione per la quale in ultima analisi falliranno tutti gli altri progetti di nuovi reattori: sono troppo costosi rispetto alla concorrenza . Le fonti rinnovabili e l'efficienza energetica sono a buon mercato e sempre meno costosi, il nucleare sarà così sempre più costoso»

E' per questo che negli Usa (e in Germania e in Gran Bretagna...) il "rinascimento nucleare" si sta rivelando in realtà come il tentativo di tenere in vita il parco "medioevale" delle vecchie centrali, originariamente progettato per funzionare da 30 a 40 anni, portandolo ad esercizi che durerebbero tra 60 e 80 anni. «Ma non uno di 104 reattori statunitensi ha una cupola di contenimento progettato per resistere a un grave impatto di un jet - sottolinea Wasserman - I costruttori di reattori ora dicono che hanno nuovi modelli di cupole più resistenti, ma preferisco non discutere i reali costi e la logistica. Per il "Bed Pebble" non è stato possibile trovare finanziamenti di investitori privati, e il governo sudafricano si è finalmente stancato di pagare il conto. Se/quando succederà anche qui (e prima succede meglio è) le tecnologie "Solartopian" dell'eolico e del solare avranno finalmente il loro gran giorno. Poi, quando la "too cheap to meter" della sessantennale  Peaceful Atom Fantasy, con i suoi nuovi progetti di fast breeding corps, sarà fallita, avrà il suo riposo finale nel veramente morto "Pebble bed"».

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