[24/09/2010] News

L'Ue per un'industria farmaceutica innovativa e capace di rispondere ai bisogni della società

BRUXELLES. Oggi, alla conferenza ministeriale organizzata dalla presidenza di turno dell'Ue belga sul tema "Innovazione e solidarietà nel settore farmaceutico", il vicepresidente della Commissione europea, l'italiano Antonio Tajani del Pdl, ha annunciato l'avvio di un processo di riflessione sulla responsabilità delle imprese nel settore farmaceutico, che si articolerà su tre tavoli tematici: Etica e trasparenza, con l'obiettivo dello scambio di informazioni e la definizione di un denominatore comune in materia di buone pratiche; Accesso ai medicinali in Africa, per creare uno spazio di riflessione sul contributo delle imprese europee, sul valore aggiunto da esse creato e sulle sfide cui devono rispondere. Ovviamente i lavori di questo tavolo non saranno un doppione di quelli già svolti da altri servizi della Commissione o da altre organizzazioni internazionali; Accesso ai medicinali in Europa, dedicato al rafforzamento della collaborazione tra Stati membri e parti interessate, con l'obiettivo di esaminare le condizioni non normative in grado di assicurare un accesso equo e tempestivo ai medicinali di cui sia stata autorizzata l'immissione in commercio.

La Commissione Ue spiega che quest'ultimo tavolo «Comporterà una serie di iniziative concrete e innovative che potrebbero, in particolare, agevolare l'accesso ai trattamenti innovativi di cui sia stata autorizzata la commercializzazione o contribuire a sviluppare un contesto responsabile per l'accesso ai medicinali. Nei lavori riguardanti i prezzi e i rimborsi dei medicinali, sarà pienamente rispettato il principio di sussidiarietà»

L'industria farmaceutica rappresenta un bel pezzo di economia ed occupazione nell'Ue: 4.500 imprese, che danno lavoro a più di 600 000 persone e producono medicinali per un valore di circa 190 miliardi di euro. Una vera e propria potenza economica non sempre controllabile, costituita anche da grandi multinazionali globali, che spesso né gli Stati nazionali né l'Ue riescono a ricondurre a logiche che non siano solo di puro mercato, soprattutto quando si tratta di rapporti ed affari con i Paesi in via di sviluppo, ma anche di sperimentazione e di responsabilità sociale.

Tajani, commissario Ue per l''industria e l'imprenditoria, ha sottolineato: «Attribuisco un'importanza enorme alla responsabilità sociale delle imprese. Nel settore farmaceutico, tale responsabilità è ancora più importante in quanto queste imprese sono intrinsecamente legate all'interesse generale. Non bisogna, tuttavia, dimenticare che si tratta di aziende legate anche a logiche di mercato. Penso sia giunto il momento di avviare una riflessione specifica a livello europeo in questo settore in modo da coniugare gli imperativi commerciali e i bisogni della società». E l'Unione europea ribadisce che «Considerato il contributo che l'industria farmaceutica può fornire ai cittadini, è necessario che le strategie siano coerenti con i bisogni della società e che tutte le parti interessate siano pronte a farsi carico delle loro responsabilità. La riflessione sarà realizzata in modo da attivare una dinamica che coinvolga le autorità nazionali, l'industria e altri soggetti interessati del settore pubblico e della società civile».

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