[22/09/2010] News toscana

Completato lo studio di Ars: i dati sanitari della popolazione dell'Amiata sono paragonabili a quelli del resto del territorio regionale

FIRENZE. I dati sanitari della popolazione dell'Amiata sono paragonabili a quelli del resto del territorio regionale. Questo è quanto emerge dalla ricerca epidemiologica sulle popolazioni dell'intero bacino geotermico toscano condotto dall'Ars (Agenzia regionale di sanità) Toscana con il supporto scientifico del gruppo di epidemiologi del Cnr (Fondazione Monasterio di Pisa).

Lo studio è stato presentato oggi, da Francesco Cipriani, direttore dell'Osservatorio di epidemiologia dell'Ars. «E' stato uno studio abbastanza lungo che ha utilizzato tutte le fonti disponibili al momento su eventi sanitari relativi ai residenti nelle aree geotermiche, prendendo in esame tutti i loro atti sanitari indipendentemente dal luogo dove sono stati rilasciati. Dunque, si tratta di mortalità, ricoveri in ospedale, basso peso alla nascita, malformazioni e altre patologie con minore gravità che non richiedono ricovero».

«Dall'insieme di tutte le analisi non emergono grandi differenze sullo stato di salute della popolazione residente nelle aree geotermiche rispetto a quella che vive nelle altre zone della Toscana- ha specificato Cipriani- I pochi eccessi di malattie rilevati ci fanno pensare che siano imputabili alle occupazioni minerarie del passato o a stili di vita individuali piuttosto che alla geotermia. Semmai rimane da approfondire l'eccesso di malattie respiratorie acute e delle vie urinarie rilevato in alcuni comuni dell'area amiatina», che pare, come opportuno, si vogliano approfondire.

L'indagine è stata condotta incrociando dati ambientali e sanitari relativi a 43mila abitanti dei 16 comuni geotermici toscani. Di questi, 8 si trovano nella provincia pisana e senese e ospitano 26 centrali geotermiche, altri 8 s i trovano nella provincia grossetana con 5 centrali.

«Lo studio dell'Ars poderoso e importante perché uno dei primi completi che valutano la situazione sanitaria nelle aree geotermiche, evidenzia dati di salute rassicuranti, in generale in linea con l'andamento regionale - ha sottolineato l'assessore all'ambiente Anna Rita Bramerini - Emergono anche alcune criticità sanitarie che potrebbero far pensare a fattori ambientali più legati a caratteristiche territoriali tipiche delle aree montane e agli effetti della presenza di attività minerarie. Infatti, laddove è maggiore l'emissione di mercurio e acido solfidrico, e cioè l'area di Larderello, è minore l'insorgenza di malattie».

L'assessore alla sanità Daniela Scaramuccia ha tracciato il percorso da seguire nei prossimi mesi. «Lo studio condotto dall'Ars offre un quadro sanitario tranquillizzante. Per quanto riguarda quelle criticità che pur emergono, sarà possibile affrontarle avviando uno specifico Piano di Salute con la collaborazione di molti attori. Sfruttando le risorse esistenti, pensiamo di intervenire con il supporto di un gruppo di lavoro multiprofessionale che metta insieme le competenze del mondo sanitario, ambientale e della società civile: partendo dall'azienda sanitaria locale, con i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta, con i responsabili di zona e i nostri esperti» ha concluso Scaramuccia.

La Regione Toscana insieme alle Asl, nelle prossime settimane organizzerà incontri pubblici per presentare i risultati dello studio ai cittadini.

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