[21/09/2010] News toscana

San Rossore, "cartello" di associazioni chiede di mantenere al Parco la gestione della Tenuta

FIRENZE. Il  Consiglio Regionale della Toscana  ha approvato recentemente  un documento di razionalizzazione della spesa pubblica che prevede la costituzione di un'azienda agroforestale cui verrà trasferita, insieme ad altre aziende e beni regionali, la proprietà e la gestione dell'intera Tenuta di San Rossore. La notizia non è stata accolta favorevolmente dalle associazioni ambientaliste (Legambiente circoli di Pisa, Viareggio, Valdera, Lipu Pisa e Oasi LIPU Massaciuccoli, Wwf Pisa, Italia nostra Versilia) che hanno scritto agli Enti locali della Comunità del Parco di Migliarino - San Rossore - Massaciuccoli e alla Regione Toscana. «Chiediamo di ripensare tale soluzione e mantenere la gestione della Tenuta al Parco, eventualmente completandone gli strumenti, in particolare l'organico e le strutture di visita, che consentano di rendere San Rossore un bene più fruibile dal punto di vista educativo e turistico». Le associazioni ambientaliste ricordano che l'affidamento di San Rossore al Parco è avvenuto dopo un lungo dibattito pubblico, che già 10 anni fa aveva contrapposto l'ipotesi di azienda a quella della gestione da parte del Parco, e la decisione di scegliere la seconda soluzione era avvenuta proprio in base a criteri di economicità e di tutela e promozione degli enormi valori storici, ambientali e naturalistici di San Rossore. Secondo gli ambientalisti il Parco ha gestito la Tenuta con criteri di economicità ed efficienza, evitando la duplicazione di uffici e funzioni e valorizzando il grande patrimonio sia naturalistico che immobiliare che contiene:  rilevanti gli  impegni nella gestione del rinnovamento delle pinete, nel contenimento degli ungulati, nella manutenzione e restauro degli ambienti naturali e degli immobili, «tutte attività che difficilmente potrebbero garantire un reddito a un organismo economico. Inoltre, con convenzioni con soggetti sia pubblici sia privati, vengono svolte le attività educative e ecoturistiche,  che non fanno parte delle attività agroforestali che saranno la "mission"  del nuovo organismo regionale». Il cartello di associazioni ambientaliste ricordando che l'attività agro-forestale nel Parco non è e non è mai stata quella di un'azienda volta alla sola produzione di reddito, tiene a sottolineare come «l'attività che si vorrebbe affidare all'Azienda riguarda solo una parte marginale, circa il dieci per cento, della Tenuta: il resto è costituito da foreste, arenili e zone umide, già gestite con criteri di "tutela degli ecosistemi e della biodiversità", di cui è consentita solo una fruizione educativa e turistica rispettosa degli equilibri ambientali. Facciamo quindi appello a un maggior approfondimento della questione che semmai dovrà portare a completare alcuni degli strumenti del Parco, come ad esempio un più consistente organico per gli aspetti  naturalistici e di promozione, la realizzazione di strutture espositive e museali e di un Centro Visite nella Tenuta, che consentirebbero una maggiore accessibilità agli splendidi ambienti di San Rossore, che sono un bene pubblico che siamo chiamati a gestire con sobrietà, per tramandarlo alle generazioni che verranno» concludono Legambiente circoli di Pisa, Viareggio, Valdera, Lipu Pisa e Oasi Lipu Massaciuccoli, Wwf Pisa, Italia nostra Versilia.

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