[20/09/2010] News

Germania, la Merkel criticata dall'Spd per la politica energetica

FIRENZE. Il governo tedesco ha deciso di dire basta a nuove centrali nucleari ma anche di prolungare la durata di vita (ancora 12 anni) di quelle esistenti (17 impianti atomici), decisione che non vede favorevoli una buona parte di cittadini che il leader dei socialdemocratici Sigmar Gabriel vorrebbe contare. Gabriel in un'intervista al settimanale Der Spiegel ha dichiarato di non condivide la politica energetica della "cancelliera" Merkel che non fa che alimentare l'indifferenza per la politica da parte dei cittadini e propone l'organizzazione di un referendum sul dossier nucleare e l'introduzione, via modifica costituzionale, di maggiori strumenti di democrazia diretta. Secondo il leader Spd la decisione sul nucleare è stata presa per fare cassa con i soldi provenienti dalle aziende nucleari, intanto verranno prodotte altre scorie che dovranno essere stoccate (si stanno preparando nuovi siti almeno per quelle a bassa e media attività, nulla per quelle ad alta).

Il nucleare per ora non sarà accantonato ma nel futuro energetico della Germania ci sono senza dubbio le fonti rinnovabili: il piano del governo prevede di innalzare dall'attuale 16 all'80% la percentuale di energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2050. Sole, vento ma anche biogas dato che sono stati installati 5000 impianti. Proprio sul biogas è incentrato il nuovo progetto europeo Sebe (Sustainable and innovative european biogas environment), attuato nell'ambito del Programma europeo Central Europe (che rientra all'interno della strategia europea indirizzata a produrre il 20% della propria energia da fonti rinnovabili) e sostenuto dal Fesr con 2,6 milioni di euro. Sul biogas però ci sono ancora perplessità, una ad esempio è la redditività economica ancora ridotta degli impianti. Per questo i ricercatori del progetto Sebe sono impegnati  dimostrare con dati certi come il biogas sia uno dei vettori energetici più duttili, adatto sia alla produzione di elettricità che di calore e miscelato al metano, può essere immesso nella rete nazionale di distribuzione del gas. Tra i vari obiettivi del progetto i ricercatori predisporranno anche delle linee guida e una strategia transnazionale per l'istruzione e la formazione nel settore del biogas, realizzando un servizio di consulenza per lo sviluppo regionale.

Sebe vede attualmente coinvolti anche l' Environment Park di Torino e il Crpa di Reggio Emilia assieme ad altri 12 partner provenienti da Austria, Slovenia, Polonia, Slovacchia, Germania, Repubblica Ceca, Romania e Ungheria.

Torna all'archivio