[17/09/2010] News toscana

Cosa si fa con la nostra plastica dopo averla raccolta in modo differenziato

LIVORNO. Comunque si viva la raccolta differenziata (la soluzione del problema rifiuti; un'inutile perdita di tempo; la parte che spetta ai cittadini all'interno di un corretto ciclo di gestione che deve funzionare nella sua totalità perché sia efficace) dovrebbe essere di interesse di tutti sapere che cosa succede dopo la raccolta. Ovvero con l'avvio al riciclo dei materiali.

In Toscana c'è un'azienda che sta sempre più investendo per l'entrata in produzione del proprio impianto di riciclo nonché nella realizzazione di un impianto per la produzione della materia prima seconda come addensato e/o granulato, utilizzando e massimizzando il riciclaggio del plasmix.

Bisogna sapere che il plasmix è la miscela composta dalle plastiche meno pregiate. E che l'azienda in questione è la Revet di Pontedera. E che tutto è già nero su bianco nel protocollo Regione-Revet-Corepla firmato a gennaio. Ma come stanno andando le cose?

Le novità più rilevanti sono sul piano delle prospettive. Per quanto riguarda la produzione e fornitura di particolari al settore automotive è stata individuata e si è resa disponibile la società Piaggio Spa. Le attività svolte sono state innanzitutto quelle relative alla individuazione di una mescola di materiale composto dal granulo (derivante dalla lavorazione del plasmix) e da altri composti chimici capaci di permettere lo stampaggio e per dare luogo a parti da utilizzare nella costruzione di motoveicoli (parafanghi, sottosella, ecc...).

Si sono quindi effettuate, con l'ausilio dell'Università di Pisa e di Pontech, varie prove sul granulo proveniente dal plasmix, nonché analisi chimiche aventi lo scopo di caratterizzare il prodotto. Attualmente la mescola è stata certificata e codificata da Piaggio, ed è stata consegnata una prima quantità del prodotto che andrà a breve in stampaggio di una preserie che sarà utilizzata su alcuni modelli che usciranno sul mercato (MP3 e Vespa).

Per l'attività relativa ai profili cavi è stata individuata e si è resa disponibile la ditta Shelbox, leader nella costruzione di prefabbricati.
Con il granulo proveniente dal plasmix sono state effettuate inoltre prove di stampaggio per la realizzazione di particolari utilizzati nel prefabbricato (persiane) e il risultato è stato positivo. Ma non è tutto.

Revet infatti vuole è in grado di produrre anche materiale per pannelli fonoassorbenti e la ditta individuata e resasi disponibile per sviluppare il progetto è la Urbantech. Il pannello è costituito da più strisce di lunghezza variabile da 4 a 6 metri, sovrapposte l'una all'altra. Ulteriori analisi permetteranno di capire tutte le potenzialità di questo prodotto.

Infine Revet vuole realizzazione dei carrelli per la spesa ma il protocollo Regione-Revet-Corepla, che in un primo tempo era mirato al riciclo di tutte le tipologie di plastica selezionate da Revet, è stato precisato nei suoi fini da Corepla e circoscritto all'utilizzo del plasmix. Tale progetto non è dunque attualmente sviluppato da Revet che verificherà, invece, con il Sistema Coop, la possibilità/necessità di produzione di pallet.

Come si può intuire, l'impegno è enorme e le difficoltà non mancano, ma anche le potenzialità sono molte. Da questo esempio si è in grado anche di capire come la raccolta differenziata di per sé sia solo una parte - fondamentale sia chiaro - della gestione integrata dei rifiuti che poi dopo deve proseguire al meglio per non vanificare le "tappe" precedenti. E' qui che bisognerebbe davvero lavorare anche sul piano politico.

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