[15/09/2010] News

Biodiversità: più cooperazione tra i Paesi sudamericani. La diversità biologica nuovo tesoro della medicina

LIVORNO. Il nuovo ministro dell'ambiente del Brasile, Izabella Teixeira, intervenendo al summit latinoamericano sulla biodiversità in vista della Conferenza della diversità biologica a Nagoya, in Giappone, ha chiesto ieri a Brasilia una più stretta cooperazione ambientale tra i Paesi dell'America latina per rafforzare le posizioni comuni nei negoziati internazionali.

«Abbiamo convenuto - ha detto la Teixeira - che i Paesi in via di sviluppo, soprattutto quelli dell'emisfero sud, detengono le principali risorse della diversità biologica del pianeta. Una operazione tra i Paesi dell'America latina è importante per formare un blocco con maggiori poteri nei negoziati internazionali».

Il direttore aggiunto della Corporación Andina de Fomento (Caf, Corporazione andina per lo sviluppo), Luis Enrique Berizbeita, ha detto che il Brasile deve essere preso ad esempio dagli altri Paesi del subcontinente perché «Ha una buona conoscenza dei meccanismi miranti a controllare la deforestazione».

La Teixeira ha ribadito che «Il Brasile lavora sulla gestione strategica delle politiche pubbliche relative alle azioni economiche e sociali che sono messe in opera nella lotta contro la deforestazione, così come sulla sorveglianza e il controllo».

I sudamericani e i Paesi in via di sviluppo in generale potranno mettere sul tavolo di Nagoya anche il rapporto del Project Syndicate 2010 fatto proprio dall'Unep che sottolinea «La biodiversità è essenziale al funzionamento degli ecosistemi, quelli delle foreste, delle acque potabili, delle barriere coralline, dei suoli e dell'atmosfera, garanti di tutta la vita sulla terra. L'indebolimento costante e progressivo di questa diversità minaccia la società in modo infinito. Uno degli impatti più spesso ignorato riguarda le scienze mediche». Il rapporto fa l'esempio di uno dei medicinali più diffuso, l'aspirina, ma anche dell'ultima scoperta contro il cancro: un trattamento ottenuto dalla scorza dell'If del Pacifico. «alcune delle innovazioni più importanti devono ancora arrivare - dice Project Syndicate 2010 - Ma arriveranno solo se l'abbondanza che costituisce la natura sarà preservata in modo che le generazioni attuali e future dei ricercatori possano fare delle nuove scoperte a vantaggio dei pazienti in tutto il mondo».

Project Syndicate è una Ong-tink tank che riunisce molteplici esperienze di analisti e ricercatori attraverso una rete di pubblicazioni formata da 440 giornali distribuiti in 150 Paesi, con una tiratura totale di 50 milioni di copie.

Il rapporto cita l'ibernazione dell'orso polare come un caso di studio per capire quali sostanze impediscano l'indebolimento della sua struttura ossea e della cartilagine, il che potrebbe permettere di evitare milioni di fratture e di combattere l'osteoporosi, che solo negli Usa costa 18 miliardi di dollari all'anno e uccide 70.000 persone. Ma anche come svelare faccia l'orso a sopravvivere senza urinare per mesi accumulando sostanze tossiche potrebbe rappresentare una grossa speranza per i milioni di persone che sono sottoposte a trattamenti per insufficienza renale. Stesso discorso vale per il diabete (ormai una vera e propria epidemia umana), visto che gli orsi accumulano grandi quantità di grasso senza soffrirne.

Ma anche una piccola raganella può sopravvivere al gelo intenso senza danni, un meccanismo che potrebbe consentire di conservare gli organi prelevati per i trapianti. Le pumiliotossine come quelle di una raganella che vive a Panama, potrebbero servire a realizzare medicinali per rafforzare il ritmo cardiaco e le 700 specie di coni che vivono nelle barriere coralline potrebbero permettere di produrre 140.000 tossine differenti, un gran numero delle quali potrebbe essere utilizzato in campo medico, anche se attualmente se ne studia solo un centinaio. Una di queste tossine, già commercializzata con il nome PrialtÔ, è 100 volte più potente della morfina, ma non dà intolleranza come gli oppiacei. Gli esperimenti dimostrano grandi benefici per i malati di Aids o cancro.

Ma il rapporto evidenzia che «La perdita di biodiversità ha già messo fine a ricerche mediche promettenti. La rana Rheobatrachus femmina, originaria dell'Australia, aveva come particolarità quella di ingerire le sue uova per incubarle nello stomaco, senza che fossero digerite dagli enzimi e dagli acidi gastrici, come non accade in nessun altro vertebrato. Lo studio di questo batrace avrebbe potuto darci degli elementi sul modo per prevenire e trattare le ulcere peptiche; ma questi studi non si sono potuti concludere perché le due specie di Rheobatrachus sono ormai scomparse».

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