[15/09/2010] News

Nuove accuse alla Bp: già prima del disastro emerse lacune sugli standard minimi di sicurezza

FIRENZE. Mentre il prezzo del petrolio scende sotto i 76 dollari al barile a New York e cala anche nei mercati asiatici (siamo poco sopra i 76 dollari), in Italia il prezzo della benzina aumenta: alcuni cittadini che con il rischio sciopero si sono precipitati alle pompe di benzina si sono trovati davanti a prezzi che in alcuni casi hanno sfiorato 1,5 euro al litro. Non entriamo nel merito delle varie accise e del rimpallo di responsabilità tra Stato e compagnie petrolifere, diciamo solo che il settore risponde al mercato ma non ci sono nessi tra prezzi alla produzione e al consumo (almeno da quanto vediamo in Italia) e pare vivere in una sorta di deregulation. Tra l'altro nella filiera i costi ambientali sono esternalizzati e la speranza è che almeno nei casi di disastri ambientali, ci siano sentenze "scuola" per la tutela ambientale che possano fare "giurisprudenza". Una di queste a livello internazionale potrebbe riguardare la British Petroleum che ha causato il disastro ecologico nel Golfo del Messico. Domani l'ex numero uno dell'azienda, Tony Hayward, tornerà davanti al Parlamento inglese mentre la multinazionale del petrolio è di nuovo nella bufera. In base ad un'indagine compiuta dal Dipartimento di Salute e sicurezza sulla British Petroleum, sei mesi prima del disastro abbattutosi sul Golfo del Messico, pare che i nuovi membri del personale fossero totalmente impreparati sugli standard minimi di sicurezza. Le indagini erano state autorizzate in seguito alle recriminazioni sollevate da un dipendente impiegato sulla piattaforma Clair, vicino al punto in cui la Bp inizierà in seguito le trivellazioni. I risultati dell'inchiesta, inviati ai vertici della BP a ottobre dell'anno scorso, mostrano che in ben quattro installazioni su cinque controllate lo scorso anno sono state riscontrate lacune nelle misure adottate per prevenire la fuoriuscita di petrolio. Tra l'altro secondo le accuse riportate dal Daily Telegraph, nei più alti vertici dell'azienda vi era la tendenza a non rispettare le procedure ufficiali. Gli uffici centrali della Bp non hanno mancato di rispondere. Hanno fatto sapere che le misure di sicurezza sono state riviste e migliorate da novembre 2009, mentre un portavoce di British Petroleum ha dichiarato: «La piattaforma Clair è conforme a eccellenti standard di sicurezza, e ha recentemente raggiunto sei anni di operazioni senza alcun incidente». I parenti delle undici persone scomparse e l'intero pianeta attende risposte certe e davvero che "sia fatta giustizia".

 

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