[10/09/2010] News toscana

Il difficile equilibrismo portuale toscano: Masterplan, ambiente, porti turistici e Authority

FIRENZE. La sensazione è quella che in Toscana si stia "ricalibrando" anche la politica portuale avviata dall'ex assessore Conti e che la cosa avvenga cercando di mettere insieme due riscritture: quelle degli assessori Marson e Ceccobao (Nella foto).

Proprio l'assessore alle infrastrutture e mobilità, Luca Ceccobao, ha spiegato oggi che «Lo sviluppo della Toscana passa anche attraverso i porti e l'economia del mare, per questo pensiamo ad azioni di integrazione sull'attuale Masterplan, confrontandoci con tutti i soggetti coinvolti. È necessaria un'ampia concertazione, una collaborazione intersettoriale, che veda tra i partecipanti enti locali, forze sociali, economiche ed associazioni. Per valorizzare il sistema toscano dei porti bisogna tener conto della piattaforma logistica, del sistema nautico, dello sviluppo dell'accessibilità al mare, ma anche di una capacità progettuale che inserisca le strutture portuali in un ambiente di valore. La portualità può essere un grande volano per l'economia, pensiamo alle realtà dei porti nazionali di Livorno, Piombino e Marina di Carrara, del porto di Viareggio ma anche alla pesca o ai numerosi porti turistici, approdi e ormeggi lungo la costa toscana e nelle isole». E in un'isola, l'Elba, l'assessore all'urbanistica Anna Marson, ha solo pochi giorni fa messo severi paletti al progetto del porto di Rio Marina facendo andare su tutte le furie il sindaco, il deputato dell'Udc Francesco Bosi, che ha addirittura minacciato di non far più approdare i traghetti se la Regione non tornerà sui suoi passi. Il porto di Rio Marina è uno dei tre che fanno parte dell'Autorità portuale di Piombino.

Ma anche in altre località il Master Plan e i Water Front hanno sollevato molte proteste per il loro impatto ambientale e paesaggistico, a volte sollevando non solo la contrarietà di ambientalisti e comitati di cittadini, ma anche di operatori balneari e turistici.

Secondo l'Irpet nel 2008 i lavoratori nei settori della nautica, nella cantieristica e nell'indotto sono oltre 14.000. «Un comparto importante - sottolinea la Regione - che nel 2009 ha incassato oltre 760 milioni di euro dalle esportazioni, su un totale regionale di 22 miliardi, ma che come tutti i settori risente della crisi e rischia un rallentamento. Negli ultimi dieci anni la Regione Toscana ha contribuito ad attivare investimenti sulla portualità, anche attraverso fondi comunitari e nazionali, pari ad oltre 200 milioni di euro».

Per Ceccobao «E' necessario realizzare e concepire i porti turistici come parte integrante della città, una sorta di "piazza della città sul mare"; sviluppare la piccola nautica per consentire a tutti il diritto al mare, attraverso scivoli pubblici, accessibilità pubblica al porto, banchine per disabili, nonché migliorare la compatibilità del porto nei suoi aspetti più impattanti. Dobbiamo realizzare un sistema di porti sostenibili per l'ambiente, ma che comunque accrescano il numero di posti barca».

Una specie di "democratizzazione" della privatizzazione spinta degli ultimi anni ma anche un difficile esercizio di equilibrio tra le necessità dei residenti e la difesa dell'ambiente (e quindi della risorsa base del turismo) che sempre più configgono con i porti turistici.

Inoltre, in Toscana i costi di locazione annuale nei porto turistici sono più alti della media nazionale. La Regioone è convinta che «Un numero maggiore di posti barca avrebbe un'azione calmierante sui prezzi», non si riesce però a capire come mai i prezzi siano aumentati anche dove sono aumentati i posti barca...

Ma Ceccobao dice sicuramente una cosa giusta e democratica quando afferma che «Per questo in Toscana devono trovare spazio tutti gli amanti del mare e della navigazione, non soltanto i proprietari di grandi yacht, ma anche chi possiede gommoni o piccole imbarcazioni deve avere un accesso al porto ad un costo ragionevole».

L'assessore ha anche annunciato un cambiamento istituzionale-gestionale: «Stiamo lavorando ad una legge per creare una Authority per i porti di interesse regionale, che sarà fondamentale per essere più incisivi negli interventi sulle attività portuali, ed essere più tempestivi per la nautica ed il mare».

La nota della regione termina con la conferma che «La Regione Toscana intende quindi sviluppare il suo ruolo di spinta innovativa verso progetti di nuovi porti che costituiscano un chiaro elemento di sviluppo regionale e locale, e al tempo stesso siano ben integrati con il territorio. Per questo è necessario un lavoro di concertazione con tutti i soggetti in campo, enti interessati, enti locali, forze sociali e associazioni affinché la progettazione risponda a criteri di innovazione, compatibilità ambientale e sviluppo dell'area costiera».

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