[08/09/2010] News

Nucleare, l’Iran all’Iaea: «I vostri ispettori li scegliamo noi»

LIVORNO. Il portavoce del ministero degli esteri iraniano, Ramin Mehmanparast, ha detto che «L'Iran continua la sua collaborazione con l'Aiea e lo conferma anche, per la ventitreesima volta, il recente rapporto pubblicato dall'agenzia internazionale per l'energia atomica (Iaea). L'Agenzia dovrebbe agire in modo indipendente senza pressioni politiche, salvaguardando i diritti dei suoi membri. L'Agenzia deve salvaguardare la sua dignità tecnica definita nel quadro del Trattato di non proliferazione. Sarà fuori dai suoi doveri legali...se si occuperà di argomenti politici e si farà influenzare dalle pressioni al di fuori dall'agenzia. Il rapporto dell'Iaea conferma ancora una volta la non-deviazione dell'Iran verso le armi nucleari ma presenta anche alcuni approfondimenti "non-tecnici" ed è in parte politicizzato». Insomma a Teheran va bene che l'Iaea accetti che l'Iran possa avere un programma nucleare civile, ma respinge al mittente le (giuste) critiche sulle evidenti omissioni degli iraniani condite da continue minacce ed irrisioni.

Alla domanda se la pubblicazione del rapporto dell'Iaea possa aiutare a riprendere i negoziati sul dossier nucleare iraniano Mehmanparast ha risposto: «Teheran ha annunciato le sue condizioni sul ripristino dei colloqui con gli occidentali e appena riceverà  il sì dell'altra parte si siederà al tavolo per discutere nei dettagli lo scambio di combustibile nucleare». Invece le nuove sanzioni adottate dagli occidentali contro la Repubblica Islamica sono state liquidate così: «Questi paesi approvando sanzioni contro l'Iran si privano delle ottime opportunità offerte dal nostro Paese e compromettono i propri interessi commerciali lasciando spazio alla concorrenza. Il popolo iraniano è sottoposto a pressioni e sanzioni solo perché non accetta di rinunciare ad un suo legittimo diritto e cioè quello di dotarsi di tecnologia pacifica nucleare nell'ambito del trattato di non proliferazione nucleare».

Per capire cosa intenda per "trattative" l'Iran basta ascoltare quel che ha detto il capo dell'Organizzazione iraniana dell'energia atomica, Ali Akbar Salehi, all'agenzia semi-ufficiale Isna: «L'Iran ha il diritto di scegliere gli ispettori dell'Iaea. Abbiamo il diritto di scegliere gli ispettori, è il diritto di tutti gli Stati membri dell'Iaea. I due ispettori che l'Iran si è rifiutato di ricevere hanno prodotto dei rapporti irreali».

Salehi non risponde certo diplomaticamente al rapporto pubblicato il 6 settembre dall'Iaea che esprime forti preoccupazioni sulla decisione dell'Iran di proibire ad alcuni ispettori di entrare nel Paese, ma ha invece confermato quanto aveva già detto a giugno: «I due ispettori non possono visitare le nostre installazioni nucleari perché hanno dato delle informazioni false sul programma nucleare del Paese».

Gli occidentali e l'Onu non saranno nemmeno molto contenti di quanto ha detto Mehmanparast sulla possibile riapertura di una trattativa: «L'Iran è pronto a negoziare con il gruppo di Vienna (Stati Uniti, Francia, Russia, Iaea) un accordo sullo scambio di uranio per il reattore di ricerca medica di Teheran sulla base della dichiarazione di Teheran», cioè sull'accordo firmato il 17 maggio da Iran, Turchia e Brasile che prevede che l'Iran ceda una parte del suo uranio debolmente arricchito alla Turchia in cambio di uranio arricchito al 20%. Esattamente l'accordo che gli Usa e i loro alleati non accettano.

Anche il capo della Commissione per la politica estera e la sicurezza nazionale del parlamento iraniano, Alaeddin Borujerdi, ha voluto mandare un avvertimento al direttore generale dell'Iaea attraverso gli schermi della Press TV: «La Repubblica islamica dell'Iran si attende da Yukiya Amano che agisca indipendentemente nella gestione del rapporto sul problema nucleare iraniano. Nella sua qualità di membro dell'Iaea, l'Iran ha accettato tutte le regole di questa organizzazione internazionale e di conseguenza ha agito senza violarle».

Non è assolutamente d'accordo la Casa Bianca che sottolinea come il rapporto dell'Iaea sveli un aumento del 15% della quantità di uranio debolmente arricchito in Iran  dal maggio scorso, e Tommy Vietor, ll portavoce di Barack Obama, ha affermato che «Il rapporto dell'Iaea sull'Iran dimostra una volta di più che l'Iran rifiuta di rispettare gli impegni internazionali in campo nucleare e persiste nello sviluppare il suo programma nucleare avvicinandosi alla messa a punto di un'arma atomica».

Secondo l'Iaea attualmente il governo di Teheran sarebbe in possesso di 2,8 tonnellate di uranio debolmente arricchito, a maggio erano 2,43. Una quantità sufficiente a fabbricare tre cariche nucleari destinate a missili. Da metà agosto gli iraniani dispongono anche di almeno 22 kg di uranio arricchito al  20%.

Il rapporto Iaea sottolinea che l'Iran continua a sviluppare il suo programma nucleare nonostante le sanzioni che lo colpiscono duramente, come quelle annunciate il 7 settembre dal governo americano contro la Europaisch-Iranische Handelsbank (Eih), che ha sede ad Amburgo,  in Germania,  che secondo Washington, faciliterebbe gli affari con le banche iraniane Bank Mellat, Persia International Bank, Export Development Bank of Iran e Post Bank of Iran, già colpite dalle sanzioni, attraverso transazioni e servizi finanziari per miliardi di dollari che sosterrebbero il programma nucleare e missilistico di Teheran.

Una transazione tra Eih e la Export Development Bank of Iran ha permesso all'Iran di acquistare tre milioni di dollari di materiali per il suo programma missilistico e Washington accuse L'Eih e la Bank Mellat di essere coinvolte in un affare da un milione di dollari per dotare l'Iran di armi di distruzione di massa.

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