[19/08/2009] News

Disastro della diga russa: l'inquinamento ha già ucciso 400 tonnellate di trote

LIVORNO. Il petrolio fuoriuscito dalla centrale idroelettrica siberiana della Sayano-Shushenskaya dopo il gravissimo incidente del 17 agosto ha pesantemente inquinato almeno 15 chilometri del fiume Yenessei nei pressi della città di Abakan ed il mistero delle situazioni di urgenza della Russia oggi ha annunciato che «Una parte degli idrocarburi è stata eliminata nel corso di un'operazione di cattura della macchia nella regione del ponte di Bratsk. Però queste misure non sono state sufficiente e la macchia continua a galleggiare a valle del fiume. La lunghezza della macchia è attualmente di 15 km e il volume degli idrocarburi sversati nel fiume è intorno alle 40 tonnellate».

La catastrofe, oltre che un pesantissimo costo umano non ancora definito,ha colpito duramente la fiorente attività di acquacoltura: 400 tonnellate di trote di allevamento sono mot rte lungo lo Yanessei ed il dipartimento dell'agenzia s della opesca della repubblica di Khakassia ha spiegato che «La macchia di idrocarburi ha provocato la morte di 170 tonnellate di trote nell'allevamento "Izerbel" e di 230 tonnellate di trote nell'allevamento o "Sayanskaya Forel". Si tratta di trote di allevamento che si trovavano negli "incubatoi"».

Quel che nessuno ancora sa (e si è preoccupato di sapere) è cosa sia successo ai pesci selvatici che si sono trovati lungo il cammino del petrolio nello Yanessei quando all'inizio l'inquinamento si estendeva per 80 km nel bacino artificiale di Maïna, dopo aver percorso i 25 km che lo separano dal luogo del disastro.

Il ministro russo dell'energia Sergei Chmatko ha detto alla stampa che «Secondo le stime preliminari, il lavori di ripristino della sala macchine della centrale idroelettrica Sayano-Shushenskaya e l'avvio dei principali macchinari costeranno intorno ai 40 miliardi di rubli (più di 0,8 miliardi di euro). Attualmente gli specialisti controllano gli equipaggiamenti danneggiati e ricercano eventuali difetti. Molti produttori di macchinari hanno già inviato le loro proposte, tra i quali la russa Silmach, la tedesca Siemens, la statunitense General Electric e la francese Alstom».

Chmatko ha anche evidenziato che a causa della crisi numerosi fornitori di macchinari per le centrali idroelettriche sono in difficoltà e sono quindi molto interessati a partecipare ad un eventuale appalto per il recupero della centrale idroelettrica.

Chmatko, rispondendo indirettamente a chi chiede di ricostruire l'intero impianto che potrebbe aver subito danni troppo gravi, ha detto che «La sola diga rappresenta i quattro quinti del costo totale della centrale e la costruzione di una nuova diga oltrepasserebbe i 200 miliardi di rubli (4,4 miliardi di euro). Gli esperti hanno affermato che il solo costo delle principali apparecchiature necessarie per ripristinare il funzionamento della centrale idroelettrica Sayano-Shushenskaya sarebbe di circa 15 miliardi di rubli (0,3 miliardi di euro)».

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