[31/08/2010] News toscana

Arredi verdi a Calenzano: non scambiamo (quella che dovrebbe essere) la normalità con l'eccellenza

LIVORNO. Con toni quasi euforici, alcuni giornali stamani hanno presentato l'iniziativa del comune di Calenzano, che pubblicando il bando per la fornitura degli arredi per gli uffici comunali, assegna alle ditte concorrenti punteggi più alte per «le ditte produttori certificate "EMAS" / "ISO 14001 per almeno il 50% delle tipologie di prodotto».

«Il Comune di Calenzano - sottolinea il primo cittadino Alessio Biagioli (Nella foto) su La Nazione - da tempo cerca di inserire negli appalti clausole che riguardano la sostenibilità ambientale, ad esempio l'utilizzo di legno che non provenga da foreste vergini e di sviluppare la politica degli acquisti verdi. In questo caso si tratta però di un piano più elaborato che riguarda un appalto importante e che potrà fare, in un certo senso, da apripista anche per altre esperienze future».

L'iniziativa è sicuramente positiva, si tratta di una buona pratica da evidenziare e c'è appunto da augurarsi che l'esempio sia seguito, vogliamo ricordare però che in questo caso il Comune di Calenzano ha semplicemente fatto quello gli richiede la legge, fin dal decreto Ronchi del 1997. E anche nella nuova legge toscana sui rifiuti infatti si prevede espressamente l'obbligo di una percentuale di acquisti da materiale riciclato e si prevedono anche sanzioni per chi non rispetta questi obblighi.

Che poi le sanzioni non le commini nessuno è un altro discorso, la legge c'è e andrebbe rispettata. Anche perché va ricordato che si stima nel 17% la quota di Pil derivato dagli acquisti delle pubbliche amministrazioni, che quindi avrebbero in mano una leva formidabile per indirizzare il mercato e ridurre i consumi di energia e di materia, semplicemente acquistando prodotti ‘verdi' e magari derivati da materiale riciclato in modo da creare anche uno sbocco di mercato per le materie prime seconde.

Tornando a Calenzano, i prodotti richiesti sono fra i più vari: si va dalle sedie a scrivanie e tavoli, dalle pareti alle colonne d'arredo, dalla pedana che dovrà essere utilizzata per la sala polivalente prevista all'ultimo piano del palazzo fino agli armadietti su misura e alle finiture, come ad esempio, le ombrelliere. Entro il 5 ottobre il Comune dovrà assegnare l'appalto, che ha una base d'asta di 240mila euro.

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