[30/08/2010] News

Gli inglesi non vogliono le nuove centrali nucleari accanto alle case

LIVORNO. Il 27 agosto Bbc News ha dato notizia che le persone che vivono in un quartiere residenziale vicino a Bridgwater assicurano che combatteranno con ogni mezzo i piani energetici della francese Edf che prevedono la costruzione nell'area di due nuovi reattori nucleari,  appena all'uscita dell'incrocio tra l'uscita 24 e la M5, che fa parte delle infrastrutture viarie dell'esistente centrale nucleare di  Hinkley Point (Nella foto), nel Somerset.

«I residenti a Stockmoor Village - sostiene Bbc News - hanno detto che l'area non potrebbe far fronte al traffico extra e che il valore delle case era già diminuito fino a 25.000 sterline l'una». Il gigante energetico francese, che ha fatto della Gran Bretagna terra di conquista dell'obsolescente nucleare autoctono, ha risposto che il traffico aggiuntivo nell'area non sarebbe enorme.  A dire il vero i progetti di Edf prevedono parcheggi interni all'area della centrale per  670 auto, un nuovo deposito merci e in tutto l'impianto nucleare occuperà 11 ettari. Inoltre ci sono piani per parcheggi a Cannington, appena fuori dall'uscita 23 della M5, e a Williton.

I residenti sono arrabbiatissimi: «Se questa proposta va avanti, sarà catastrofica - ha detto una di loro alla Bbc - La gente non sarà in grado di uscire dalla sua proprietà». Anche la nucleare Gran Bretagna è patria della sindrome Nimby, portata qui alle estreme conseguenze: la protesta non è contro il nucleare in sé,  i residenti si oppongono all'ampliamento della centrale previsto con il progetto Hinkley Point C  perché sostengono che ci siano luoghi migliori e meno vicini ai centri abitati per costruire un impianto nucleare che ha bisogno di infrastrutture gigantesche e che diventerà un attrattore di traffico e di danni ambientali.

Edf minimizza, ma intanto cerca di trattare proponendo misure di mitigazione del traffico. E' stata avviata una consultazione pubblica che dovrebbe terminare il 4 ottobre, ma l'impresa francese riconosce che «Qualsiasi aggiunta di traffico sembra sgradita».

Edf ha un problema anche a Sedgemoor, sempre vicino alla  centrale nucleare di Hinkley Point: il chief executive dello Sedgemoor Council, Kerry Rickards ha detto al "Bridgwater Mercury" che «E' giusto e corretto che Edf contribuisca alle strutture ospedaliere di Bridgewater. Potremmo ottenere un ospedale più grande e migliore di quello attualmente previsto, oltre a molti posti di lavoro locali e a 40 milioni di sterline all'anno per incrementare l'economia durante i 60 anni di attività, Edf ha specificamente messo da parte un milione di sterline per gli investimenti nella comunità, vuole comunque tutto in cambio di un milione di sterline... Ma potremmo avere molto più di una piscina, o molto più di un finanziamento per una piscina per amatore di quella attualmente previsto».

Insomma, Edf comincia a chiedersi quali siano i veri costi della sua avventura nucleare oltre-Manica: si trova da una parte a tamponare le proteste e dall'altra a fronteggiare le richieste crescenti degli amministratori pubblici che alzano il prezzo ad ogni difficoltà, mentre i problemi tecnici e progettuali aumentano. Sembrerebbe proprio lo scenario che il nostro governo intenderebbe evitare per il nucleare italiano, ma la vediamo dura: sarà difficile dire agli italiani e agli amministratori comunali, provinciali e regionali che non potranno fare quello che fanno gli inglesi con Edf.

Intanto la multinazionale statale dell'energia francese ha grane più grosse e che riguardano direttamente la realizzazione del cantiere dell'ampliamento di  Hinkley: ha bandito per la terza volta la gara d'appalto da 180 milioni di sterline per il pacchetto di lavori preliminari.

Solo a marzo aveva fatto una gara per 100 milioni di sterline, niente da fare. Poi a maggio ce ne aveva messo sopra altre 80 milioni, chiedendo ai partecipanti di adeguare le offerte presentate nella gara precedente. Ancora nessun vincitore.

Sembra che dopo i cambiamenti e due gare restino in lizza tre consorzi: Balfour Beatty e Vinci; Costain e Sir Robert McAlpine; Kier, Urs e Bam Nuttall. Ma tutti giudicano l'offerta troppo bassa, tanto che la stessa Edf  teme che i milioni di sterline necessarie lievitino ancora: «Se questo è il livello di cambiamento sul contratto preliminare - dice una fonte anonima interna all'Edf riportata dalla stampa inglese - come sarà il contratto effettivo alla messa in atto?».

I residenti nell'area sono anche preoccupati per un altro appalto per un tunnel di 9 km nell'area dell'impianto nucleare e per il quale Morgan Est e Balfour Beatty e Vinci hanno fatto già un'offerta, seguiti subito dal consorzio Kier e Bam Nuttall insieme a Wayss & Freytag. La stessa cosa stanno facendo  Costain e Sir Robert McAlpine.

Per ora l'unico appalto affidato è quello per le recinzioni e la sorveglianza del sito, se lo è aggiudicato la Kier and Bam Nuttall, per un valore di circa 3 milioni di sterline. Primo, tener lontano chi non è d'accordo, aspettando di capire come fare a sfuggire agli amministratori pubblici che vogliono sempre più sostanziose compensazioni.

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