[25/08/2010] News

Inquinanti organici persistenti: in elenco entrano nuove sostanze

LIVORNO. In occasione della quarta riunione della conferenza delle parti della convenzione Stoccolma relativa agli inquinanti organici persistenti, tenuta dal 4 all'8 maggio 2009, la Cop4 ha deciso di inserire nuove sostanze nell'elenco di quelle soggette alle disposizioni in materia di gestione dei rifiuti. Dunque l'Ue modifica il relativo regolamento del 2004 (nello specifico l'allegato che contiene l'elenco) che è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea di oggi e che entrerà in vigore domani.

Lo scopo della disciplina europea è quello di tutelare la salute umana e l'ambiente dagli inquinanti organici persistenti vietando, eliminando gradualmente prima possibile o limitando la produzione, l'immissione in commercio e l'uso di sostanze soggette alla convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti o al protocollo del 1998 sugli inquinanti organici persistenti alla convenzione del 1979 sull'inquinamento atmosferico transfrontaliero a grande distanza riducendo al minimo, in vista dell'eliminazione, ove possibile e in tempi brevi, il rilascio di tali sostanze e istituendo disposizioni concernenti i rifiuti costituiti da tali sostanze o che le contengono o che ne sono contaminati.

Per esempio, l'uso del perfluorottano sulfonato (Pfos) è consentito per alcune applicazioni specifiche. Però, per via della loro durata di vita, gli articoli contenenti il Pfos continueranno a entrare nel flusso dei rifiuti per diversi anni, seppure in quantità via via inferiori. Potrebbe essere difficoltoso dal punto di vista pratico identificare taluni materiali contenenti Pfos all'interno di un determinato flusso di rifiuti.

Fra l'altro i dati relativi alle quantità e alle concentrazioni di Pfos negli articoli e nei rifiuti sono tuttora insufficienti. Inoltre l'estensione al Pfos dell'obbligo di distruggere o trasformare irreversibilmente il contenuto di Pop nei rifiuti che superano i valori limite di concentrazione potrebbe avere ripercussioni sui sistemi di riciclaggio esistenti e di conseguenza ostacolare l'uso sostenibile delle risorse, una priorità ambientale dell'UE. Per questo nell'allegato modificato inserito nel nuovo regolamento il Pfos è iscritto nell'apposito elenco senza indicazione dei valori limite di concentrazione.

Per altre sostanze come il pentabromodifeniletere e l'ottabromodifeniletere l'immissione sul mercato e l'uso sono stati limitati nell'Unione europea ad un massimo di concentrazione dello 0,1 % in peso (fatto in forza del regolamento del 2006 concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (Reach), che istituisce un'Agenzia europea per le sostanze chimiche ). Altre sostanze come il pentabromodifeniletere, l'esabromodifeniletere, l'eptabromodifeniletere e il tetrabromodifeniletere, invece, non possono essere immessi sul mercato essendo vietati.

Tuttavia, a causa della durata di vita dei prodotti contenenti tali eteri di polibromobifenile, i prodotti fuori uso contenenti queste sostanze continueranno a entrare nel ciclo dei rifiuti per diversi anni. Esistono delle difficoltà pratiche di identificare i materiali contenenti eteri di polibromobifenile all'interno di una frazione di rifiuti misti e mancano dati scientifici esaustivi relativi alle quantità e alle concentrazioni di eteri di polibromobifenile negli articoli e nei rifiuti.

Quindi l'estensione a queste nuove sostanze dell'obbligo di distruggere o trasformare irreversibilmente il contenuto di Pop nei rifiuti che superano i valori limite di concentrazione potrebbe mettere a repentaglio i regimi di riciclaggio esistenti, ostacolando in tal modo un uso sostenibile delle risorse. Questo problema è stato riconosciuto dal Cop4 e sono state concordate esenzioni specifiche per il riciclaggio continuo di rifiuti che contengono gli eteri di polibromobifenile iscritti negli allegati, anche se questo potrebbe causare il riciclaggio di POP. Ecco perché sono state inserite tali eccezioni nel regolamento.

 

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