[18/08/2009] News

I Verdi si correggono: La nostra posizione sull'emission trading non è in discussione

LIVORNO. «Il nostro punto di vista sul protocollo di Kyoto e sul piano emissioni dell'Italia, deciso dal precedente governo Prodi, non è affatto cambiato: il lavoro che come Verdi abbiamo fatto la scorsa legislatura doveva essere solo l'inizio della svolta sulle politiche sui cambiamenti climatici da parte dell'Italia e anzi ci rammarichiamo che il nostro Paese non sia tra i protagonisti virtuosi del nuovo accordo sul clima di Copenhagen».

Le parole del capo ufficio stampa della Federazione nazionale dei Verdi correggono e precisano la posizione ufficiale del partito, dopo che pochi giorni fa sul Sole 24 Ore l'ex deputato Camillo Piazza, firmandosi responsabile nazionale Ambiente della Federazione dei Verdi, aveva criticato pesantemente il piano emissioni e gli obiettivi fissati dall'Italia (un piano rivisto dopo un lungo compromesso con l'Ue, che lo riteneva troppo blando), nonché il ‘suo' ex ministro e capo di partito Pecoraro Scanio, e addirittura la stessa filosofia alla base del protocollo di Kyoto.

«Per quel che riguarda le singole posizioni ognuno è libero di pensare come vuole - ribadisce Antonio Barone - ma la posizione dei Verdi sull'Emission trading italiana non è in discussione. Grazie anche al nostro contributo l'Italia aveva cominciato a marciare nella giusta direzione dello sviluppo sostenibile: il conto energia, la riqualificazione energetica degli edifici, gli incentivi alla mobilità sostenibile avevano permesso all'Italia di tornare tra i Paesi virtuosi, mentre oggi purtroppo con il governo Berlusconi stiamo assistendo a una repentina marcia indietro, che non è giustificata né da ragioni storiche né economiche. L'economia verde ora finalmente intrapresa anche dagli Stati Uniti significa intervenire su una situazione che vede in pericolo l'equilibrio del pianeta ed è l'unico modo per uscire dalla crisi economica e non solo».

Parole profondamente diverse da quelle apparse sul Sole 24 ore di pochi giorni fa, in cui Camillo Piazza sembrava mettere all'indice l'intero sistema dell'emission trading e la sua traduzione in Italia (vedi articolo a fondo pagina).

«Da un punto di vista pratico noi pensiamo che le politiche climatiche debbano essere centrali nella politica economica e di programmazione del nostro paese - è ancora il capo ufficio stampa dei Verdi, Antonio Barone, a parlare - In questa sua nuova campagna il Sole 24 ore ha omesso di ricordare che il primo piano emissioni italiane, messo a punto dal ministro Bersani, fu bocciato dall'Europa perché troppo blando e non si poneva gli obiettivi richiesti dalla direttiva europea. E siccome gli obiettivi e le emissioni sono numeri, sarebbe opportuno che affrontando questo argomento si avesse un approccio scientifico: per questo abbiamo investito molto sulle politiche di innovazione tecnologica finalizzate a una riconversione ecologica dell'economia, oggi bruscamente interrotta da questo governo ancorato agli errori del passato: in Italia purtroppo si continua a pensare che l'ambiente sia un freno allo sviluppo e non un'opportunità».

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