[18/08/2009] News toscana

Il Wwf sulle tramogge-albergo delle Paffe: Ğl'ennesimo scempio ai danni dell'ambiente elbanoğ

RIO MARINA (Livorno). Dopo il blitz di Goletta verde dello scorso 8 agosto e le varie denunce di Legambiente Arcipelago toscano, anche il Wwf Elba-Capraia interviene sul progetto di trasformare le tramogge delle Paffe, nella frazione di Cavo, nel comune di Rio Marina, attraverso una "riqualificazione turistico-ricettiva", definendolo «L'ennesimo scempio speculativo messo in atto ai danni dell'ambiente Elbano».

Secondo il Panda isolano «Con il solito blitz estivo il Consiglio comunale di Rio Marina ha approvato una delibera, a voto unanime dei consiglieri presenti, che sotto la dubbia denominazione di "recupero delle tramogge esistenti" ossia degli impianti un tempo annessi alle attività estrattive della zona, in località "Le Paffe- fraz. Cavo" trasforma "a fini ricettivi" una volumetria di oltre 5.000 metri cubi paragonabile ad una superficie di circa 2.000 mq. Il tutto, dichiarato immediatamente eseguibile "vista l'urgenza"».

La presidente del Wwf Elba-Capraia, Agnese Nannini, sottolinea che «Siamo fortemente critici verso questi assalti al territorio elbano, inutili e distruttivi, il turismo elbano, ha risentito fortemente della crisi economica degli ultimi anni, i cali delle presenze nelle strutture sono vistosi e vanno oltre il 30%, l'Elba soffre della piaga mai seriamente affrontata dalle Istituzioni degli affitti "in nero" di seconde e terze case che fortemente penalizza le strutture autorizzate; i servizi sono dequalificati (si pensi ad esempio alla raccolta differenziata, agli scarichi fognari, all'inadeguatezza della rete idrica), ma ciononostante si favorisce in maniera miope (complice una legislazione regionale assurda nella quale la Regione si è spossessata totalmente dei suoi strumenti di controllo sulla pianificazione dei comuni delegando tutto a questi ultimi enti) la continua cementificazione e la distruzione di quel poco di ambiente ancora intatto che si potrebbe meglio valorizzare nell'interesse anche dell'economia elbana».

«Tutto questo, dopo che il Wwf ha di recente denunciato l'abominevole consumo di suolo che ha interessato il territorio italiano negli ultimi 15 anni e che, fatti i conti, equivale a 230 mq di urbanizzazione per singolo italiano: l'Isola d'Elba non costituisce certo un'eccezione se mai ne è la più preoccupante esemplificazione, ma ciò che è ancor più preoccupante è la miopia delle Istituzioni preposte alla tutela del territorio che non si fanno alcuno scrupolo nella valutazione degli effetti, sull'ambiente, sul valore delle coste (è la nostra fondamentale risorsa!) e in definitiva sul benessere dei cittadini che simili rapine ambientali comportano».

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