[18/08/2010] News

Inondazioni in Pakistan: l'Ue propone un aumento dei finanziamenti fino a 70 milioni di euro

BRUXELLES. La catastrofe ambientale delle alluvioni in Pakistan sta assumendo dimensioni bibliche: sono migliaia i morti e milioni e senzatetto e i bambini rimasti orfani, intanto si teme una strage per fame del bestiame e l'arrivo di epidemie, una situazione che sembra addirittura far impallidire, anche per l'incapacità dimostrata dal governo di Islamabad, quella del terremoto di Haiti e che è certamente la peggiore catastrofe ambientale/sociale mai subita da un Paese che pure è abituato a terremoti devastanti, inondazioni, siccità e stragi causate dal fanatismo politico e religioso.

Una situazione che guardiamo distrattamente, ma che preoccupa molto l'Europa che ospita, come in Gran Bretagna, folte comunità pakistane che potrebbero fare da calamita alla disperata popolazione colpita dalle alluvioni. Un comunicato della Commissione europea informa che «In risposta ad una crisi umanitaria che diventa sempre più drammatica, il commissario responsabile per la cooperazione internazionale, gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi, Kristalina Georgieva, ha annunciato oggi che la Commissione stanzierà ulteriori 30 milioni di euro da destinare ad urgenti aiuti di emergenza. Tale finanziamento porterà ad un totale di 70 milioni di euro i fondi per gli aiuti umanitari stanziati dalla Commissione per assistere la popolazione colpita dalle inondazioni. Il 23 agosto, il commissario Georgieva si recherà nelle zone colpite del Pakistan e incontrerà le autorità, gli esperti e le vittime delle inondazioni».

Dal 31 luglio la Commissione europea ha fornito 40 milioni di aiuti umanitari per le vittime delle inondazioni in Pakistan. Negli ultimi dodici mesi la Commissione ha stanziato aiuti per un totale di 111,25 milioni di euro per l'assistenza umanitaria in Pakistan, senza considerare la richiesta annunciata oggi. Il meccanismo Ue di protezione civile è stato attivato il 6 agosto. Il Centro di informazione e monitoraggio (Mic) della Direzione generale per gli Aiuti umanitari e la protezione civile (Echo) è in contatto con i 31 paesi che partecipano al meccanismo, alcuni dei quali stanno fornendo assistenza in natura al Pakistan (ad esempio, impianti di depurazione dell'acqua, kit di assistenza medica di emergenza, tende, generatori di energia elettrica). Un funzionario di collegamento del MIC opera nell'ufficio Echo di Islamabad per agevolare il coordinamento dell'assistenza nel settore della protezione civile e fungere da collegamento con il sistema delle Nazioni Unite.

La Georgieva ha spiegato che «I danni provocati dalle inondazioni in Pakistan sono ingenti e hanno colpito milioni di persone. I fondi supplementari saranno utilizzati per potenziare le operazioni di assistenza umanitaria realizzate dai partner della Commissione europea in materia di aiuti umanitari. Anche gli esperti della Commissione si stanno prodigando nelle attività di assistenza sul territorio del Pakistan. Essi stanno collaborando con i nostri partner per garantire che i finanziamenti siano usati nel modo più efficace possibile per aiutare le vittime di tali disastrose inondazioni».

Uno dei problemi e dove (e a chi) vanno davvero a finire aiuti e finanziamenti, visto che nessuno si fida dei corrotti politici pakistani ed ancore meno dei militari, la Commissione Ue tranquillizza e sottolinea che «I progetti umanitari finanziati dalla Commissione sono realizzati da organizzazioni di assistenza non governative, organizzazioni specializzate dell'Onu e dalla Croce rossa. Le attività svolte comprendono assistenza sanitaria, fornitura di cibo e acqua, servizi igienicosanitari, rifugi di emergenza, prodotti non alimentari (coperte, fogli di plastica, kit sanitari, kit di cucina, etc.), assistenza psicologica, un sistema di comunicazione in caso di emergenza, il sostegno e la tutela dei mezzi di sussistenza. Tra le organizzazioni partner che hanno ottenuto finanziamenti o stanno per riceverli vi sono: Acted, ActionAid, Concern, Cordaid, Folkekirkens Nødhjælp (una delle maggiori Ong danesi per gli aiuti umanitari), Hope87, la Commissione Cattolica Internazionale per le Migrazioni (Icmc), l'Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim), il Comitato internazionale di soccorso (Irc), Merlin, Oxfam e Save the Children».

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