[18/08/2010] News toscana

Il progetto di Rosignano interessa ancora a Bp Edison?

LIVORNO. Il futuro energetico della toscana torna ad essere al centro del dibattito politico: prima la festa democratica di Vada, poi quella provinciale che si apre domani a Livorno e infine la festa di Sinistra ecologia e libertà, che ha scelto proprio Vada per il suo happening regionale.
E inevitabilmente lo scontro si concentra sul rigassificatore Bp Edison, che l'attuale giunta regionale ha di fatto riabilitato, segnando uno stacco dal piano energetico regionale approvato dalla giunta Martini e tuttora in vigore, che appunto indicava un solo rigassificatore per la Toscana (e il lavori per l'Olt di Livorno sono ormai già in fase avanzata) e il gasdotto Galsi.

E se da una parte Sel guarda con interesse ai dubbi espressi in questi giorni dal Pd rosignanese, il segretario dell'unione comunale dei Democratici Enzo Sardi ci tiene subito a precisare:


«La nostra posizione non cambia: siamo favorevoli a un progetto di reindustrializzazione che garantisca lo sviluppo economico del territorio e i livelli occupazionali».

Quello che però preoccupa il Pd è «un calo di interesse che ravvisiamo da parte di Bp Edison, calo che ha diverse motivazione: i tempi lunghi per la Via ferma al ministero, la flessione dei consumi gas -8% e la crisi globale, il disastro del Golfo del Messico... Ecco noi vorremmo solo sapere se Bp Edison trova ancora interesse in questo progetto».

Sardi fa un passo indietro e spiega perché non c'è dal suo punto di vista nessuna incoerenza tra l'apertura attuale data al progetto rosignanese da parte della Regione, e il Pier.

«Intanto va ricordato che il Pier non è pianificazione o programmazione ma è un piano di indirizzo. Ed Enrico Rossi anche alla nostra recente festa democratica ha dato la sua disponibilità a rileggere ed aggiornare il Pier. Ma questa disponibilità da parte dell'amministrazione è vincolata all'esistenza di un vero piano industriale, che ad oggi invece manca. Un piano industriale serio è quello che chiediamo, in grado di compensare con il rilancio industriale e occupazionale gli innegabili impatti ambientali, a partire dall'allungamento del pontile».

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