[10/08/2010] News

L’Onu fa un gruppo di alto livello per la crescita sostenibile e per combattere il cambiamento climatico

LIVORNO. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha annunciato la creazione di un nuovo "Panel on global sustainability" che dovrà fornire entro la fine del 2011 delle proposte per «Far uscire i popoli dalla povertà, rispettando e preservando allo stesso tempo i sistemi naturali e il clima. Io chiedo al Panel di pensare in grande. I tempi delle agende ristrette e delle piccole idee sono finiti - ha detto Ban in una conferenza stampa nella sede Onu di New York - Abbiamo bisogno di promuovere una crescita senza carbonio e di rafforzare la nostra resilienza agli impatti del cambiamento climatico».

Il nuovo gruppo di alto livello dell'Onu è composto da 21 personalità della società civile,  politiche e del mondo delle imprese private e sarà co-presieduto dalla presidente della Finlandia, Tarja Halonen, e dal presidente del Sudafrica, Jacob Zuma (insieme nella foto).

Ban Ki.moon ha delineato le linee di azione del Panel: «Dobbiamo rispondere alle sfide globali ed interdipendenti che sono la povertà, la fame e la sicurezza idrica ed energetica. Non mi aspetto solo che il Gruppo veda in grande ma mi aspetto che proponga delle risposte pratiche».

Le Gruppo è evidentemente pensato per il post-Cancun, visto come una tappa di avvicinamento alla conferenza sui cambiamenti climatici dell'Unfccc che si terrà nel 2011 in Sudafrica e soprattutto come Panel preparatore della Conferenza dell'Onu sullo sviluppo sostenibile che si terrà a Rio de Janeiro nel 2012

L'ex premier norvegese, Gro Harlem Brundtland, che è stata chiamata a partecipare al Panel sottolinea che ««E' passato un quarto di secolo da quando il mondo ha intrapreso la sfida dello sviluppo sostenibile. Da allora, il ritmo del cambiamento climatico e della distruzione degli ecosistemi si è fortemente accelerato, ha profondamente colpito l'umanità e il suo potenziale. E' venuto il tempo di riesaminare urgentemente questi problemi»

Secondo il ministro dell'ambiente dell'India, Jairam Ramesh, «l'accelerazione della crescita economica è essenziale ma l'equità e lo sviluppo sostenibile sono degli imperativi».

Oltre a Halonen, Zuma, Harlem Brundtland e Ramesh del Gruppo di alto livello fanno arte anche  altri 4 ex primi ministri: Han Seung-soo (Corea del sud), Yukio Hatoyama (Giappone), Luisa Dias Diogo (Mozambico) e Kevin Rudd (Australia), il premier delle Barbados David Thompson, il ministro degli esteri degli Emirati Arabi Uniti Sheikh Abdallah Bin Zayid Al Nahayan, il vicepremier turco Ali Babacan e la  ministro degli esteri svizzero Micheline Calmy-Rey. Insieme a Ramesh s ci sono altri due ministri dell'ambiente: Julia Carabias (Messico), Cristina Narbona Ruiz (Spagna)  e la commissaria dell'Unione europea al cambiamento climatico  Connie Hedegaard

A questi politici scelti in rappresentanza di aree geografiche e delle diverse "sensibilità" dimostrate nei lunghissimi Climate change talks, si aggiungono Alexander Bedritsky, consigliere del presidente della Russia per il cambiamento climatico; Hajiya Amina Az-Zubair, adviser del presidente della Nigeria per gli Obiettivi di sviluppo del millennio (Mdg); Zheng Guogang, direttore dell'Amministrazione meteorologica della Cina;  Lawrence Balsillie, presidente del board del Centre for international governance innovation; Susan E. Rice, rappresentante permanente degli Usa all'Onu.

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