[06/08/2010] News

Austria: il traffico automobilistico fa saltare gli obiettivi di Kyoto

LIVORNO. L'Austria rischia di non raggiungere gli obiettivi di riduzione dei gas serra previsti dal Protocollo di Kyoto a causa delle auto. Il Paese alpino quest'anno, in controtendenza con gran parte dell'Ue, ha registrato un aumento delle emissioni di gas serra per la prima volta dal 2007.

Il Verkehrsclub Österreich (Vcö) ha spiegato che nel 2010 la circolazione automobilistica dovrebbe contribuire fortemente a produrre 23 milioni di tonnellate di gas serra, molto di più del massimo di 18,9 milioni di tonnellate fissate dal Protocollo di Kyoto.

I dati e le statistiche dell'Agenzia federale dell'ambiente dell'Austria dimostrano che il traffico è sempre la maggiore fonte di emissioni di gas serra in un Paese che nel 2008 aveva prodotto 8,5 milioni di tonnellate di gas serra in più che nel 1990, anche se tutte le emissioni provenienti da riscaldamento domestico, gestione dei rifiuti e agricoltura erano calate insieme di 5,3 milioni di tonnellate.

Quest'anno si prevede che da solo il traffico automobilistico (gran parte straniero, visto che l'Austria è un Paese di transito) dovrebbe comportare un aumento di 8,6 milioni di tonnellate di emissioni (in totale 23 milioni di tonnellate di CO2), parecchio di più dell'aumento di 5,1 milioni di tonnellate di gas serra che dovrebbe venire dall'industria austriaca.

Le previsioni delle emissioni degli altri settori sono: riscaldamento, meno 2,4 milioni di tonnellate; gestione dei rifiuti, meno 1,6 milioni di tonnellate; agricoltura, meno 1 milione di tonnellate; energia,  meno 0,3 milioni di tonnellate; altro più 0,1 milioni di tonnellate.

Il Vcö chiede una rapida attuazione di un pacchetto di protezione del clima, l'espansione della rete di trasporto pubblico, in particolare più treni per i pendolari, più piste ciclabili lungo le superstrade e tasse "chi inquina paga" per il settore dei trasporti, inoltre il parco delle auto pubbliche dovrebbe essere rapidamente essere trasformato in veicoli elettrici.

Il Vcö  ricorda che ci sono anche dei settori non compresi dagli obiettivi del Protocollo: come i biocarburanti che pesano sulle emissioni del settore agricolo e soprattutto le emissioni del traffico aereo che in Austria ha causato altri due milioni di tonnellate di CO2, con un più che un raddoppio rispetto ai dati del 1990. Secondo uno studio Vcö, se il carburante per l'aviazione venisse tassato come il diesel o la benzina le entrate fiscali supplementari sarebbero pari a 300-370 milioni di euro.

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