[04/08/2010] News toscana

Io miglioro: a Siena la raccoltà differenziata punta alla qualità

GROSSETO. Siena è da tempo una delle province toscane con le migliori performance quantitative di raccolta differenziata. In base agli ultimi dati disponibili (2008) e validati dall' Agenzia Regionale di Recupero Risorse (Arrr) Siena ha raggiunto il 45,43 % di raccolta differenziata, con otto comuni che sono già ben oltre la quota del 50%.

Ma se l'obiettivo delle raccolte differenziate dei rifiuti è quello di intercettare materiali da avviare a riciclo (e a questo in effetti devono essere  finalizzate)  non bastano solo buone percentuali in termini di quantità ma è necessario puntare anche alla qualità. Questa è anche la nuova frontiera delineata dalla Direttiva europea che dovrà essere recepita entro l'anno dai paesi membri della Ue. Ed è questa la sfida che si appresta a raccogliere Sienambiente Spa, gestore unico dei rifiuti per la provincia di Siena con la campagna "Io miglioro", avviata da pochi giorni.

«Quella che è appena partita - ci ha detto il Presidente dell'azienda, Fabrizio Vigni - è una campagna di comunicazione che guarda ed ha a cuore la filiera completa del riciclo».

Quindi volete aggiungere qualità a quantità?

«Sì il nostro obiettivo è quello di migliorare la qualità delle raccolte differenziate. Perché migliore sarà la qualità dei materiali raccolti, maggiore sarà l'effettivo riciclo che si potrà ottenere da essi . Che è poi anche il metro di misura per una gestione virtuosa dei rifiuti, come indica la direttiva europea».

E in cosa consiste la campagna?

«"Io miglioro" è una campagna che si rivolge ai cittadini per fornire una serie di puntuali informazioni orientate a migliorare dal punto di vista qualitativo la raccolta differenziata, "depurandola" da scarti e impurità per errati conferimenti  che spesso rendono i materiali raccolti non  riciclabili dagli  impianti e costringe a trattarli come rifiuti tal quali. Con un doppio spreco di tempo e di risorse».

Come raggiungerete i cittadini?

«Abbiamo creato un nuovo sito internet dedicato proprio a questa campagna dove il cittadino potrà reperire indicazioni e consigli su ogni singolo oggetto di cui vuole disfarsi, per sapere dove conferirlo correttamente. Potrà poi  leggere le motivazioni della campagna ed interloquire con l'azienda. Ci saranno anche indicazioni per superare talune cattive abitudini».

Per esempio?

«Quelle del conferimento fuori orario dei sacchetti laddove è in funzione un servizio di raccolta porta-porta, o l'abbandono fuori dai cassonetti di materiali e rifiuti di grosse dimensioni. Per gli ingombranti esiste un servizio dedicato e sarà rinnovato l'invito a rivolgersi ad esso tramite l'apposito numero verde».

Ci sono domande particolari che vengono poste?

«E' ancora presto per avere un dato di ritorno - il sito www.iomiglioro.it è online da soli 3 giorni -  ma una domanda tipica che, infatti, ci è già stata fatta riguarda la possibilità di mettere le stoviglie di plastica nel contenitore per il multi materiale. Per i cittadini non è facile comprendere che non trattandosi di imballaggi non rientrano nei nostri circuiti di raccolta e che quindi vanno conferiti nel contenitore dei rifiuti indifferenziati. Ma nel rispondergli si coglie l'occasione anche per stimolarlo a comportamenti diversi e, se proprio è indispensabile usare stoviglie usa e getta, gli suggeriamo di preferire quelle in materiale biodegradabile che possono essere conferite nell'organico».

Su cui Sienambiente ha già raggiunto eccellenti livelli di qualità, a quanto mi risulta

«Sì sulla frazione organica oltre ad ottenere buoni performance di intercettazione abbiamo già risultati di qualità. Con la frazione organica abbiamo infatti la materia prima con cui produciamo oltre 5000 tonnellate di compost Terra di Siena negli impianti di Asciano ed Abbadia San Salvatore e che è stato uno dei primi ammendanti in Italia a ricevere la certificazione di qualità da parte del Cic, il consorzio italiano compostatori. Un compost che  raccoglie anche conferme "sul campo" per la qualità del suo reimpiego in agricoltura».

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