[03/08/2010] News

La lotta verde per la sopravvivenza delle piccole isole del Pacifico

LIVORNO. Mentre a Bonn proseguono i Climate change talks dell'Unfcc, dall'altra parte del mondo nella capitale delle Vanuatu Port Vila ha preso il via il summit del Pacific Islands forum Smaller islands States (Sis) sul cambiamento climatico. Il Sis riunisce gli Stati più vulnerabili al global e warming: Isole Cook, Kiribati, Nauru, Niue, Repubblica delle Marshall Islands e Republica di Palau, Tuvalu, mentre Ulu o Tokelau ha partecipato come osservatore.

Aprendo il summit Tuiloma Neroni Slade, segretario generale del Segretariato del Sis ha indicato nei trasporti, nella mobilità della manodopera, nelle opzioni di finanziamento durevole per i progetti sul cambiamento climatico e nel rafforzamento dei servizi meteorologici, le priorità dei piccoli Paesi insulari del Pacifico: «queste non sono, sicuramente, delle nuove priorità. Però, ci chiederanno di ricentrare i nostri sforzi e di mobilitare tutte le risorse disponibili limitate per dare una risposta efficace a queste sfide».

La prima sfida è quella della sopravvivenza ai mutamenti in atto nel nostro pianeta: diversi Stati del Sis, come le Tuvalu, rischiano letteralmente di sparire sotto le acque del Pacifico.

«Sulla questione prioritaria dei cambiamenti climatici i responsabili dei Sis hanno preso atto delle conseguenze negative dei cambiamenti climatici sui piccoli Stati insulari e hanno valutato l'idea di consolidare la posizione del Pacifico nei prossimi negoziati internazionali sul cambiamento climatico che si terranno a Cancun, in Messico, entro quest'anno - si legge nel comunicato ufficiale - Gli impegni di finanziamento sostanziosi che sono attesi dopo l'Accordo di Copenaghen, hanno indotto i responsabili dei Sis a considerare la necessità urgente di sviluppare un accordo robusto per assorbire e gestire l'afflusso di fondi previsto dall'Accordo in particolare nella regione».

I leader Sis hanno preso in considerazione anche altre fonti di finanziamento attraverso iniziative come l'European Union-Pacific Initiative sui cambiamenti climatici che punta a sostenere gli sforzi dei Sis per l'adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici. Secondo i piccoli Paesi insulari l'Ue potrebbe fare molto di più, soprattutto concedendo un riconoscimento speciale al Sis per i finanziamenti europei a livello mondiale previsti dall'accordo di Copenaghen.

I leader del Sis sono convinti di aver già largamente dimostrato il loro impegno per lo sviluppo delle energie rinnovabili e il risparmio energetico nei loro Paesi ed hanno portato l'esempio dei sub-regional shipping services, in particolare di quelli che collegano Kiribati, Nauru e Tuvalu.

Anche la On the Bulk Procurement of Fuel Initiative, ha portato a questi piccolo Paesi un risparmio collettivo all'interno del Pacific Petroleum Project ed ha incoraggiato altri Paesi del Pacifico ad aderire ad un protocollo d'intesa  che rafforzerà ulteriormente l'iniziativa

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