[02/08/2010] News

La condizionalità in agricoltura: gli impegni degli agricoltori per la tutela dell'ambiente e del territorio

FIRENZE. La condizionalità in agricoltura è l'insieme di regole che gli agricoltori europei devono rispettare per garantire standard elevati di difesa dell'ambiente e del territorio, sicurezza alimentare e salute pubblica, benessere degli animali. Gli impegni di condizionalità rappresentano un vero e proprio codice di comportamento, varato dall'Unione Europea nel 2003 e adottato in Italia dal 2005, che è stato valorizzato dalla recente revisione della Politica agricola comune (Pac).

Impegni che sono tradotti in moneta in quanto i pagamenti diretti agli agricoltori sono subordinati al rispetto di una serie di requisiti ambientali. L'argomento è stato al centro di un incontro tecnico che si è tenuto alla sede di Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), alla presenza del Focus group composto da tecnici in rappresentanza del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, da Ismea-Rete rurale, da Conaf (Consiglio dell'ordine nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali) e da Unima (Unione nazionali imprese di meccanizzazione agricola).

Il focus group ha l'obiettivo di valutare i costi e gli impatti territoriali delle tecniche agronomiche connesse agli adempimenti di condizionalità con particolare riferimento al mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche ed ambientali «Sono state valutate le norme tecniche contenute nel decreto ministeriale relativo al regime di condizionalità 2010 (DM 30125/2009) - ha dichiarato la vicepresidente Conaf, Rosanna Zari - Per ogni singolo impegno relativo alle buone condizioni agronomiche ed ambientali, sono stati analizzati i costi medi sostenuti per le diverse misure previste nel decreto condizionalità dalle aziende agricole nelle varie regioni ed il relativo grado di efficacia degli interventi».

Ad esempio il costo medio all'anno che deve essere sostenuto da una azienda agricola media (circa 10 ettari di superficie) per il solo mantenimento delle sistemazioni idraulico agrarie va dai 300 a 600 euro annui, «un costo che varia in relazione alla morfologia del terreno ed all'ubicazione della stessa azienda- ha ripreso Zari- a questo devono poi essere aggiunti i costi relativi alle altre misure quali mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio agrario, mantenimento degli habitat, mantenimento degli oliveti e vigneti ecc».

Contente dell'esito di questo primo incontro anche le istituzioni agricole «Si è rilevato molto importante il ruolo dell'informazione all'agricoltore - ha sottolineato Camillo Zaccarini Bonelli di Ismea - ed il supporto tecnico della consulenza con l'obiettivo di portare l'impresa agricola ad un miglioramento del rispetto delle norme sulla condizionalità. Una volta concluso il lavoro di studio, i risultati complessivi saranno presentati dal Mipaaf, alla Commissione Europea nel corso di un evento destinato ad approfondire la condizionalità in Europa e le prospettive della Politica agricola comune dopo il 2013» ha concluso l'esponente di Ismea.

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